L’udienza preliminare si aprirà il 12 aprile. L’associazione: “Questo componente potrebbe essere ovunque, persino nelle case che abitiamo”.
Redazione
8 aprile 2024
A inizio anno la Direzione distrettuale antimafia di Firenze ha chiesto il processo per 24 persone tra imprenditori, politici e dirigenti pubblici per la cosiddetta “inchiesta Keu”. Tra i reati contestati quelli di associazione per delinquere, gestione abusiva di rifiuti, abuso d’ufficio, corruzione elettorale, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso. L’udienza preliminare si aprirà il prossimo 12 aprile davanti al giudice Gianluca Mancuso.
Per “Keu” si intendono le ceneri di risulta del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno che, nonostante la presenza di sostanze altamente inquinanti come cromo e arsenico, sono state impiegate in attività edilizie e come sottofondi stradali (il caso più eclatante la strada regionale 429). Uno scempio ambientale che, stando alle indagini, si sarebbe protratto per anni. Secondo i risultati delle ricerche del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa “Il Keu al momento della sua produzione contiene cromo esclusivamente trivalente. Ma in presenza di determinate condizioni – che sono le più comuni, cioè ossigeno atmosferico e pioggia – si ossida ad esavalente”. E il cromo esavalente è uno “dei più pericolosi contaminanti ambientali, è tossico e cancerogeno per l’uomo”.
Più di un anno fa la Regione Toscana annunciava che si sarebbe costituita parte civile nel processo. E’ di oggi la notizia che anche il Movimento Consumatori Toscana si costituirà parte civile nell’udienza preliminare del 12 aprile. “Questo componente potrebbe essere ovunque, persino nelle case che abitiamo – dichiarano i referenti del Movimento – e ci preme ricordare come la Regione Toscana ha stanziato ben 15 milioni per procedere con le bonifiche, ma siamo davvero sicuri che il Keu si trovi solamente nei distretti oggetto di bonifica? Chi ci dice che questo prodotto non abbia raggiunto anche le case dei consociati? Speriamo che il commissario Giuseppe Vadalà abbia effettuato una ricostruzione dei siti in cui è presente il Keu, diversamente la situazione sarebbe davvero grave”.
Il Movimento Consumatori Toscana intende anche chiedere conto delle somme impiegate: “Situazioni di questo genere devono essere affrontate con decisione e celerità sia per la salvaguardia dell’ambiente che per la tutela della salute delle persone, non accettiamo compromessi che potrebbero costare la vita degli individui. Alle parole dovrebbero seguire i fatti, prossimamente scopriremo cosa è stato fatto e se ciò si è bastato per affrontare il macroscopico problema”.
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