Il 27 gennaio un nutrito gruppo proveniente da tutta la Valdelsa ha manifestato in abito nero contro tutte le guerre e per il cessate il fuoco.
di Marcello Bartoli
30 gennaio 2024
POGGIBONSI (Si) – Cinquanta donne della Valdelsa hanno scelto il 27 gennaio, Giorno della Memoria, per rappresentare con un flash mob silenzioso, ma molto eloquente, il loro dolore e la loro disperazione per i troppi fronti di guerra ancora aperti nel mondo. Morte, distruzione, ma soprattutto attacco all’innocenza dei tanti bambini ancora coinvolti direttamente o indirettamente nei conflitti armati. Se le conseguenza più gravi e immediate sono per l’uomo, non possiamo sottovalutare inoltre quelli sull’ambiente e sulla vita in generale: aria, acqua e suolo, nonché su fauna e vegetazione.
L’appuntamento tutto al femminile era coordinato a livello nazionale da Donne in cammino per la pace di Brescia. L’associazione lombarda ha raccolto il testimone delle associazioni pacifiste e femministe Woman Wage Peace di Israele e Women of the Sun della Palestina per sensibilizzare l’opinione pubblica in tutto il Paese con decine di flash mob. Nel capoluogo valdelsano le donne che hanno partecipato venivano da tutte le cittadine confinanti: Colle di Val d’Elsa, San Gimignano, Casole d’Elsa, Barberino Tavarnelle, con una massiccia presenza delle attiviste di Valdelsa Attiva.
Le donne in abito nero e con uno straccio bianco legato al braccio hanno iniziato le loro rappresentazioni di gruppo alle 15 in piazza del Comune esponendo silenziosamente cartelli con la scritta “cessate il fuoco”, tenendo ciascuna una lettera. Non hanno utilizzato loghi identitari, simboli o bandiere che potessero ricondurre ad appartenenze politiche, religiose, sindacali o associative. La seconda rappresentazione ha avuto luogo in piazza Rosselli, di fronte al teatro Politeama. L’ultima parte ha visto le donne abbracciarsi e formare un grande cerchio intorno all’albero che domina al centro piazza Matteotti.
Tanta la commozione tra i presenti. In molti hanno espresso gratitudine e riconoscenza. “Ci siamo vestite di nero in segno di lutto ma la donna rappresenta la vita, la procreazione, l’amore che può e deve fermare qualsiasi guerra” il commento di alcune di loro.
Post-produzione e montaggio video: Federico Magonio.
Foto di Marcello Bartoli e Graziano Signorini.
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