Il bando, finanziato con fondi europei, chiedeva progetti innovativi per la conservazione e il ripristino della biodiversità nelle aree protette.
Redazione
10 novembre 2023
LIVORNO – Con il Progetto “Isole rare – Monitorare per conservare la biodiversità di specie e habitat delle Isole Toscane” il Parco Nazionale Arcipelago Toscano si è aggiudicato il primo posto nella graduatoria tra i 57 progetti vincitori del bando pubblico emesso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche nell’ambito delle attività del National Biodiversity Future Center.
Il bando, emesso lo scorso aprile, chiedeva progetti innovativi per il monitoraggio, la conservazione e il ripristino della biodiversità in enti parco e aree marine protette. Sul piatto 10 milioni di euro, finanziato dall’Unione Europea sul fondo NextGenerationEu.
Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha addirittura battuto parchi nazionali storici come quello del Gran Paradiso e il Parco Nazionale d’Abruzzo.
“Le isole toscane hanno biodiversità e habitat importanti – commenta il presidente del Parco Giampiero Sammuri – che richiedono grande impegno e attenzione nel monitoraggio e nella conservazione. In questo progetto abbiamo voluto inserire metodologie innovative ma anche la comunicazione e la sensibilizzazione degli stakeholder, strategici per la buona riuscita delle misure di conservazione. L’ottimo punteggio nella valutazione del progetto (90 su 100) ci dice che stiamo lavorando bene e ci motiva a fare sempre meglio per la funzione più importante per un parco: la conservazione della biodiversità”.
Il progetto si svilupperà nell’arco di 20 mesi, dal febbraio 2024 al settembre 2025 e interessa buona parte del territorio dell’Arcipelago tra cui le isole di Capraia, Giglio, Pianosa e Montecristo. Il budget complessivo è di 340.000 euro di cui 200.000 finanziati dal bando PNRR gestito dal CNR.
Le tra anime del progetto “Isole rare”
Il primo pacchetto di azioni riguarda la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici a Montecristo, Giglio e in alcuni isolotti minori dell’Arcipelago Toscano sia a terra che a mare. In particolare sarà analizzata la vegetazione dell’isola di Montecristo e degli isolotti minori dell’Isola d’Elba per comprendere e misurare i cambiamenti. Per quanto riguarda le specie sensibili ai cambiamenti climatici verrà realizzato uno studio genetico sul Discoglosso sardo (Discoglossus sardus), un anfibio presente a Montecristo e al Giglio.
Il secondo pacchetto riguarda il miglioramento delle conoscenze sull’avifauna e interventi di ripopolamento. Tra le varie azioni ci si propone di rafforzare la presenza del Falco pescatore e di reintrodurre il Barbagianni a Pianosa. Una parte delle risorse serviranno per sviluppare Gps innovativi di maggior durata e prodotti in Italia.
Il terzo pacchetto di azioni si riferisce alle attività di comunicazione e sensibilizzazione. Punto focale l’allestimento di uno spazio espositivo a Capraia dove verranno proiettate immagini dalle telecamere dei nidi di Falco pescatore, della Foca monaca e di altre specie protette.
In programma anche attività di formazione del personale tecnico (guide parco e forze dell’ordine) ed eventi di Citizen science rivolti alla cittadinanza per aumentare la consapevolezza dell’importanza delle specie e degli habitat presenti sulle isole dell’Arcipelago.
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