Abbiamo il tasso di motorizzazione più alto d’Europa (dopo il Lussemburgo). Sarà difficile uscirne se non si migliorerà il trasporto pubblico.
di Sandro Angiolini
10 settembre 2023
Non si può sempre parlare di cambiamento climatico. Ma non posso fare a meno di notare che, nel recentissimo G20 tenutosi in India, le nazioni più importanti al mondo hanno deciso di non citare nel loro comunicato finale scadenze chiare per diminuire seriamente l’uso di combustibili fossili che ne è il principale artefice; contenti loro…
Mi soffermo invece su una notizia che arriva dalla Spagna, dove il governo ha minacciato gli amministratori delle città (con più di 50.000 abitanti) che non hanno provveduto a creare delle “zone a bassa emissione” (dette anche LEZ= Low Emission Zones) di bloccare il trasferimento di fondi europei nei loro confronti.
Si tratta di una notizia che secondo me stimola varie e interessanti riflessioni:
– le zone in questione sono in pratica quelle a traffico limitato per i veicoli meno inquinanti, cioè più recenti. È uno strumento per indurre la popolazione a cambiare auto, e proprio per questo è stato criticato non poco: perché lo si dovrebbe fare se l’auto in questione funziona ancora molto bene? Su questo spinoso tema la mia idea è che questo sacrifico “privato” è uno dei tanti strumenti per acquisire un beneficio “pubblico”. Certo che se si disponesse di officine autorizzate che a costi controllati modificassero il motore dell’auto senza doverla cambiare tutta (là dove tecnicamente possibile) sarebbe utile. Però occorre anche considerare che, mediamente, un veicolo nuovo consuma di meno e possiede dispositivi di sicurezza più aggiornati, tutti elementi di cui qualsiasi persona dovrebbe tenere conto;
– la seconda riflessione è che, mentre in Spagna tutto sommato la percentuale di città che non ha adempiuto alla creazione di queste zone è piccola (17 su un totale di 150), in Italia stiamo ancora meglio, con oltre 250 città dove il traffico è permesso, in certe aree, solo ad autoveicoli più efficienti.
– il vero problema rimangono il tasso di motorizzazione medio e i tempi persi nel traffico, urbano ex extra-urbano. In Europa possiedono più auto/pro capite di noi solo i Lussemburghesi (non chiedetemi perché). Per darvi un’idea, in Italia ci sono 663 auto ogni 1.000 abitanti, in Spagna 513 e in Francia 482; eppure sono Paesi latini come noi, e molto più grandi del nostro. Vuol dire che lì i mezzi pubblici funzionano meglio (ad esempio con maggiore presenza di corsie a loro riservate), quindi questo è senz’altro un settore dove dovremmo migliorare la gestione;
– il fatto che una percentuale crescente di persone viva in città più grandi dovrebbe facilitare la transizione dal mezzo privato a quello pubblico, perlomeno per gran parte dei nostri abituali spostamenti. Politiche intelligenti di prezzo dei biglietti dovrebbero accompagnare questo processo, assieme a parcheggi scambiatori adeguati.
– l’auto privata rimarrà invece un mezzo quasi indispensabile per chi vive in aree rurali, ma anche lì si possono realizzare dei miglioramenti: dalle app di zona che consentano di sapere ogni giorno chi offre un passaggio verso certe località a corriere più piccole (e dai costi di gestione quindi inferiori) che colleghino meglio luoghi di solito poco accessibili.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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