Saranno installate tre barriere in grado di intrappolare e raccogliere il materiale plastico spinto dalla corrente prima che arrivi in mare.
Redazione
1 agosto 2023
Nel Padule di Fucecchio nasce un progetto sperimentale per intercettare e rimuovere le plastiche galleggianti prima che arrivino in mare. Ha preso vita grazie alla collaborazione tra Regione Toscana, Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, Università di Pisa e i Comuni di Fucecchio, Ponte Buggianese e Larciano.
Verranno installate tre barriere in grado di intrappolare e raccogliere il materiale spinto dalla corrente, per lo più rifiuti plastici, che sarà poi selezionato e avviato a riciclo. Un sistema già sperimentato nella pianura pisana che ora verrà ulteriormente perfezionato.
“Le plastiche che ci sono nei nostri fiumi arrivano in mare dove si deteriorano e raggiungono dimensioni molto piccole finendo poi nel ciclo alimentare, con gravi danni per la salute umana – ha spiegato l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni – Raccoglierle nei fiumi ci consente di riciclarle perché sono ancora in uno stato in cui è possibile farlo. Peraltro sono barriere che raccolgono le plastiche galleggianti, quindi non interferiscono con i sedimenti che devono andare ad alimentare le nostre coste che sono in grande difficoltà”.
Questo sistema non interferisce con la vita del fiume, spiegano gli esperti, non reca danno alla flora e alla fauna ed è progettato per restare in posizione per lungo tempo. Resta operativo durante le piogge ordinarie grazie a un sistema di ancoraggio tramite funi su dei pali infissi sulle sponde e sul letto del fiume.
Il galleggiante poi non è invasivo, tiene conto della stagionalità del corso d’acqua e permette alle acque di scorrere liberamente senza alterarne la portata e la velocità, così come il passaggio di animali acquatici e dei detriti fluviali naturali che arrivano al mare alimentando le coste.
“Si tratta di un progetto della durata di due anni che vedrà stanziati circa 68 mila euro, di cui 17 mila a carico della Regione Toscana, altri 17 mila a carico del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni dell’Università di Pisa e 34 mila a carico del Consorzio – precisa Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno -. Il progetto prevede la messa a punto di un sistema di sbarramento – idoneo per la riserva naturale Padule di Fucecchio – con l’immissione di tre barriere per bloccare le plastiche galleggianti, posizionate anche a rotazione per permettere la navigabilità dell’area“.
Come funzionano le barriere
Il funzionamento del dispositivo si basa su un sistema modulare di raccolta selettiva di materiali galleggianti che, posizionato sulle sponde con la concavità rivolta verso la direzione del flusso di corrente d’acqua, intercetta il materiale sulla base del proprio assetto: quello con maggior galleggiamento scavalca ed è intercettato dalla barriera, dove il flusso dell’acqua lo convoglia verso il centro in corrispondenza di un’area di raccolta. Ogni modulo ha una lunghezza di 2 metri e una sezione circolare del diametro di 10/20 cm. Il sistema sfrutta il basso peso specifico delle plastiche galleggianti per intrappolarle senza essere invasivo per materiali naturali semi sommersi, per la flora e la fauna.
Infine l’ultimo step: la raccolta dati e il monitoraggio per due anni. I rifiuti galleggianti bloccati saranno catalogati, pesati e suddivisi per tipologia di materiale così da creare un database storico. Questo consentirà anche di capire quali siano i punti di immissione per intervenire in maniera preventiva.
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