Ecosistema

Il Parco delle Foreste Casentinesi compie 30 anni e riceve 30 nuovi ettari ‘in regalo’

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La sorgente dell'Arno sul monte Falterona

Grazie a una sponsorizzazione 30 nuovi ettari di boschi tutelati, a tempo indeterminato, alle pendici del Monte Falterona proprio alle sorgenti dell’Arno.

 

Redazione
18 luglio 2023

Trenta ettari di boschi tutelati per trent’anni di vita del Parco: un bellissimo modo di festeggiare. Per il trentennale dell’Ente Parco delle Foreste Casentinesi, istituito il 12 luglio del 1993, è arrivato un regalo speciale: trenta nuovi ettari (uno per ogni anno d’età) di foresta alle pendici del Monte Falterona, proprio alle sorgenti dell’Arno.

Tutto questo grazie alla sponsorizzazione di COMDATA S.p.A., società italiana leader nei servizi di customer care per multinazionali e PMI, che ha scelto il Parco nazionale delle Foreste casentinesi per un accordo che, in base a un’apposita delibera, sottrae trenta ettari di foreste intorno alle sorgenti del fiume Arno da ogni forma di utilizzazione forestale, a tempo indeterminato.
Grazie a questa collaborazione le foreste di Capo d’Arno cresceranno libere e completamente tutelate, accrescendo le loro dimensioni e accumulando ingenti quantitativi di carbonio.

Un patrimonio naturalistico tra Toscana ed Emilia-Romagna

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è stato istituito nel luglio 1993. È situato nell’Appennino tosco-romagnolo, lungo il confine delle regioni Emilia-Romagna e Toscana, a cavallo tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. Si estende per oltre 36.000 ettari interessando i comuni di Bagno di Romagna, Santa Sofia, Premilcuore, Portico-San Benedetto e Tredozio (FC); Chiusi della Verna, Bibbiena, Poppi, Pra­tovecchio Stia (AR); Londa e San Godenzo (FI). La vegetazione è caratterizzata da grandi estensioni forestali, che ricoprono più dell’80% del territorio del parco e costituiscono la sua più grande ricchezza. Il Parco racchiude la Riserva naturale integrale Sasso Fratino, che comprende tratti di foresta che si sono conservati nella condizione più prossima alla massima “naturalità”. Nel 2017 la commissione Unesco ha inserito la Riserva del Sasso Fratino e le faggete vetuste comprese nel perimetro del parco nel Patrimonio dell’Umanità.

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