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Ampliamento porto di Livorno, Legambiente: “Spiagge a rischio erosione e inquinamento”

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I dubbi dell’associazione: “Con il progetto Darsena Europa potrebbero esserci effetti imprevedibili per le spiagge e le economie del mare”.

 

di Iacopo Ricci
20 aprile 2023

LIVORNO – Rischi imprevedibili legati a erosione delle coste, inquinamento e balneabilità. Da tempo il mondo ambientalista, con Legambiente in prima fila, sta facendo sentire le sue riserve su Darsena Europa, l’ambizioso progetto che porterà al raddoppio del porto di Livorno. Si parla di dighe che avanzeranno in mare per oltre 3 chilometri, 2 grandi terminal, 2 milioni di metri quadrati di nuove aree e un nuovo ingresso portuale con fondali fino a – 20 metri. Obiettivo: consentire l’attracco di navi portacontainers di grandi dimensioni ritenute indispensabili per lo sviluppo del porto di Livorno.

Ma il conto ambientale da pagare potrebbe essere salato, a cominciare dal rischio di erosione della costa. Per questo Legambiente Toscana ha inaugurato un ciclo di approfondimenti su Darsena Europa partendo dalla denuncia dei rischi imprevedibili legati all’esecuzione del progetto. Un dibattito centrale in vista della ripresa della stagione estiva, spiega l’associazione ambientalista, che riporta alla luce i problemi rilevati nelle osservazioni presentate da Legambiente, Ente Parco San Rossore e Arpat.

Con il progetto Darsena Europa potrebbero esserci effetti imprevedibili per le spiagge e le economie del mare – mette in guardia Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – Ci domandiamo se siano state fatte le valutazioni corrette e se il progetto risponde ancora ai bisogni per i quali era stato concepito”.
Darsena Europa presenta molte ombre e soprattutto ampi margini di miglioramento dal punto di vista ambientaleaggiunge Diego Barsotti, presidente del Circolo Legambiente di Livorno.

Una delle maggiori preoccupazioni riguarda appunto il rischio di accelerazione dell’erosione della costa già in atto sul litorale pisano, con contraccolpi anche economici visto che le spiagge tra Marina di Pisa e Calambrone garantiscono una fetta importante del Pil provinciale del settore.

Il perché lo spiega Enzo Pranzini, docente di Dinamica e difesa dei litorali all’Università di Firenze che da oltre quarant’anni studia queste spiagge: In questo litorale le sabbie si muovono sia verso nord sia verso sud, con una prevalenza di quest’ultima direzione, ma il porto farà da riparo dai mari meridionali, in particolare fra il Calambrone e Tirrenia, dove prevarranno ancor più le onde di maestrale. La conseguenza sarà una crescita delle spiagge a ridosso del porto a spese di quelle più settentrionali”.

Per mitigare questo effetto si è previsto di ripascere le spiagge pisane con i sedimenti dragati a sud, in prossimità della foce del Calambrone, e trasportati con una tubazione interrata. Con il rischio, secondo Legambiente, di trasportare sabbia proveniente da fondali inquinati.

Le associazioni ambientaliste del territorio hanno chiesto un accesso agli atti all’Autorità Portuale per visionare le analisi fatte sulle sabbie destinate al ripascimento, che in alcune zone potrebbero essere inquinate con PFAS e benzopirene. L’Autorità Portuale non ha dato alcuna risposta.
“Lanciamo un appello alle aziende che lavorano nel comparto dell’economia del mareconclude Yuri Galletti, vicepresidente Legambiente Pisa – perché valutino l’impatto del progetto in vista della stagione estiva”.

Chi volesse consultare le osservazioni presentate da Legambiente Toscana al progetto Darsena Europa può collegarsi a questo link. 

A confronto il nuovo porto industriale di Livorno con il progetto di ampliamento (immagine Legambiente Toscana)
A confronto il nuovo porto industriale di Livorno con il progetto di ampliamento (immagine Legambiente Toscana)

 

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