Presentato il bilancio della campagna “C’è puzza di gas”. Su 16 impianti monitorati trovate 128 perdite da tubature, giunture e altre componenti.
1 aprile 2023
Legambiente continua a denunciare l’inquinamento da gas metano, secondo responsabile della crisi climatica globale. Mentre le politiche nazionali spingono per trasformare l’Italia nel nuovo hub del gas europeo, come con il rigassificatore di Piombino, rimane il problema delle dispersioni di metano in atmosfera provenienti da impianti che trattano fonti fossili.
Parlano chiaro dati di bilancio finale della campagna “C’è puzza di gas. Per il futuro del Pianeta non tapparti il naso”, portata avanti da Legambiente grazie al supporto di Clean Air Task Force. Su 16 impianti analizzati nel 2022 e 2023 sono stati rilevati 150 punti di dispersione, tra i quali 128 hanno a che fare con perdite da bulloni, giunture, manometri, valvole, tubature e altre componenti. Sono invece 26 i casi di rilascio volontario di metano in atmosfera (venting). In totale ogni anno si sprecano tra i 3 e 4 miliardi di metri cubi di gas importato. Una questione su cui l’associazione ambientalista chiede una normativa stringente per rendere monitoraggi e controlli obbligatori negli impianti.
Questi temi sono stati denunciati da Legambiente con la campagna itinerante “C’è puzza di gas”, conclusa a inizio anno. La tappa toscana è avvenuta a Piombino, prima dell’arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra. “I dati della campagna “C’è puzza di gas” ci confermano nella percezione che abbiamo avuto sia nel dibattito pubblico del 3 febbraio che nella manifestazione dell’11 marzo,” dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, “e cioè che un modello energetico ancora incardinato sul gas è completamente anacronistico e soprattutto non accettato dalla cittadinanza. Il futuro è nelle rinnovabili!”
I monitoraggi del rapporto sono avvenuti in Sicilia, Campania e Basilicata in impianti per il trasporto di gas, centrali di compressione e gasdotti tra cui il Greenstream, con una termocamera a infrarossi. Il metano, se immesso direttamente in atmosfera, ha un effetto 86 volte più climalterante dell’anidride carbonica per i primi 20 anni. Si stima che a livello globale nel 2021 siano stati emessi in atmosfera 126 miliardi di metri cubi di gas solo dal settore oil and gas: un enorme spreco di risorse oltre che una minaccia per il clima.
Fonte: Legambiente Toscana
Aggiungi un commento