Lo promuove l’associazione ORA: “Il primo e unico Referendum Itinerante della storia europea che toccherà tutte le province d’Italia”.
di Gabriella Congedo
14 marzo 2023
Avevano promesso che ci avrebbero riprovato e sono stati di parola. Dopo il tentativo del 2021 non andato a buon fine è stata lanciata la raccolta firme per un nuovo referendum contro la caccia. Lo promuove l’associazione ORA Referendum Contro La Caccia presieduta da Giancarlo De Salvo.
L’ultima volta erano scesi in campo due diversi comitati con tre distinti quesiti referendari (leggi qui l’articolo). Questo aveva generato una certa confusione, in tanti non ci avevano capito nulla e da parte dei Comuni si erano registrate inadempienze e ritardi. Infine la Corte di Cassazione aveva invalidato molte delle firme raccolte e così i referendum del 2021 erano saltati.
A questo giro si è deciso di cambiare sistema. Sarà un referendum itinerante, spiegano i promotori, il primo del genere in Europa in cui, a differenza di quelli classici, la raccolta firme viene fatta regione per regione, con tempi e modi differenti. Obiettivo: abolizione totale della caccia che parta dal basso, in questo caso dalle province. Al momento sono state toccate quelle di Treviso e poi in Toscana Firenze, Arezzo, Prato, Grosseto, Pistoia e Lucca.
«Abbiamo dato vita al primo Referendum Itinerante sulla caccia costituendo l’associazione ‘ORA Referendum contro la caccia’ nella speranza di riuscire ad abolirla in quante più province o regioni d’Italia sia possibile.– conferma il presidente De Salvo – Si tratta di un’imperdibile opportunità per poter arrivare a un reale cambiamento. L’ambiente che ci circonda va protetto e non distrutto uccidendo gli animali che lo popolano o inquinandolo con piombo e plastica”.
A questo proposito, informa l’associazione, l’obiettivo è contrastare la caccia in ogni angolo del Paese e ottenere nuove leggi sulla base di tre punti fondamentali:
– Tutela della bio-diversità: più di 400 milioni di animali vengono uccisi legalmente ogni anno e molte specie autoctone sono a rischio d’estinzione.
– Tutela dell’ambiente: migliaia di tonnellate di piombo finiscono disperse nell’ambiente con danni irreparabili al territorio, agli animali e all’uomo.
–Tutela dei cittadini: molte persone sono coinvolte loro malgrado in incidenti sul suolo di caccia, più di 70 solo nell’ultimo anno con una trentina di morti.
Circa il 70% degli italiani sono favorevoli a una sospensione permanente della caccia, assicurano i promotori. Adesso i volontari stanno curando l’allestimento di banchetti nelle piazze di ciascuna provincia che verrà man mano coinvolta, secondo un calendario reperibile al link orareferendumcontrolacaccia.it/richiestacalendario/
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