Inquinano, ma potrebbero essere riciclati. Purtroppo imprese e cittadini spesso non sanno come smaltirli. Informare ed estendere i punti di raccolta è l’obiettivo di un progetto condiviso da Toscana e Andalusia.
Meno di un’impresa toscana su due smaltisce correttamente vecchie apparecchiature informatiche o elettriche e solo un quarto delle aziende che potrebbero ritirare smartphone, tablet, computer, TV, neon, piccoli e grandi elettrodomestici dai consumatori in realtà lo fa davvero, nella maggior parte dei casi sbagliando la procedura di smaltimento.
È per capovolgere questi numeri che Firenze, insieme a Siviglia, si è aggiudicata il bando europeo LIFE Weee (Waste Electrical and Electronic Equipment) da 1,8 milioni di euro. Il progetto mette insieme ANCI Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Regione Toscana, Università degli studi di Firenze, Ecocerved e Camera di Commercio di Siviglia.
Oggi, secondo il sondaggio realizzato da Camera di Commercio di Firenze su un campione di 1.275 imprese toscane, il 73,7% delle aziende non conosce le regole sullo smaltimento di vecchi prodotti elettrici ed elettronici (i RAEE), solo il 53,5% smaltisce negli appositi centri di raccolta questi apparecchi e appena il 26,3% accetta il materiale usato dai cittadini. Eppure per oltre 10mila imprese in Toscana (ad esempio, i grandi negozi) sarebbe un obbligo ritirare dispositivi obsoleti anche senza che venga comprato un nuovo prodotto. Inoltre, i documenti utilizzati per portarli allo smaltimento sono sbagliati nell’82,3% dei casi. D’altro canto le imprese sono disposte a cambiare questi comportamenti soprattutto per tutelare l’ambiente (67,5%) e recuperare i costi (48,2%), mentre questa buona pratica non viene ancora usata come attività di marketing aziendale (7,8%).
In Toscana il progetto europeo LIFE Weee, nei prossimi tre anni, ha l’obiettivo di estendere i punti di raccolta ad almeno 5mila negozi e uffici pubblici (adesso sono 230), sensibilizzare istituzioni e cittadini, anche attraverso seminari formativi, campagne pubblicitarie e un’app che geolocalizzerà tutti i centri di raccolta comunali e privati. Per gli studenti è stato ideato il gioco “Collect me”. Il progetto aiuterà anche la nascita di startup che favoriranno questo processo e la riconoscibilità delle imprese che certificheranno il corretto ritiro e smaltimento con il marchio “I am green”. Per loro saranno possibili anche incentivi sulla tassa dei rifiuti sviluppati con il progetto e adottati dalle giunte comunali.
Fonte: Camera di Commercio di Firenze
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