I due ortaggi hanno subito un drastico declino. Ora sono iscritti nel Repertorio regionale delle varietà a rischio estinzione e avranno dei ‘custodi’.
Redazione
Foto di Roberto Ridi e Luciana Angelini
31 gennaio 2023
ISOLA DEL GIGLIO (Gr) – Il “pomodoro da scasso” e il “cavolo torso”, due antiche varietà di ortaggi tipiche dell’Isola del Giglio a rischio estinzione, sono adesso sotto tutela. La Regione Toscana con decreto dirigenziale del 27 gennaio le ha iscritte al Repertorio Regionale delle Specie erbacee di risorse genetiche locali a rischio di estinzione.
Questi frutti della terra si sono adattati bene al suolo e al clima dell’isola e vengono coltivati da sempre in piccoli orti ricavati nei caratteristici terrazzamenti, contraddistinti da scarsità d’acqua e suoli fortemente inclinati con tendenza a degradarsi. La loro coltivazione però negli ultimi anni ha subito una drastica riduzione, tant’è che diversi abitanti e coltivatori amatoriali hanno lanciato l’allarme.
Per salvare queste due antiche varietà dall’estinzione tempo fa l’Ente Parco ha finanziato lo studio genetico svolto dal dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA) dell’Università di Pisa. Adesso aver ottenuto l’iscrizione nel Repertorio Regionale è importante per evitare di perderle per sempre.
“Questo risultato – ha commentato il presidente del Parco Giampiero Sammuri – incoraggia a proseguire sulle specie antiche anche in altre isole come Capraia e Pianosa, seguendo l’ottima e già collaudata esperienza rispetto a quanto realizzato all’isola d’Elba “.
In effetti non è la prima volta che il Parco Nazionale Arcipelago Toscano si attiva per difendere le produzioni tipiche del passato. Ha già condotto diverse indagini in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per il censimento e la caratterizzazione morfologica di antiche cultivar locali, sia ortaggi che frutta, confluite nel progetto della Banca del seme presso la Casa del Parco di Rio nell’Elba e nel campo catalogo presso l‘Orto dei Semplici Elbano all’Eremo di Santa Caterina.
E per quanto riguarda il futuro del cavolo torso e del pomodoro da scasso “sarebbe interessante – suggerisce il vice presidente del Parco Stefano Feri – prevedere un avvio alla commercializzazione di questi prodotti che potrebbero essere utilizzati non solo a livello domestico ma anche per la ristorazione, attivando una filiera che ne promuova il consumo, valorizzi la tradizione locale e il prezioso lavoro svolto dagli agricoltori gigliesi”.
Il prossimo passo sarà individuare almeno 3 agricoltori custodi per varietà, per farli diventare a tutti gli effetti Coltivatori Custodi di questi ortaggi a rischio di estinzione.
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