Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Plastica, continuiamo a consumarne troppa (e ne ricicliamo meno della metà)

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11 miliardi le bottiglie consumate ogni anno in Italia. Sarebbe il caso di incentivare i sistemi di deposito cauzionale/restituzione che ricompensano chi li usa.

 

di Sandro Angiolini 
21 gennaio 2023

Questa settimana sono apparse due notizie dall’estero che hanno un comune denominatore: la plastica e come ridurne la dispersione come rifiuto. Cominciamo dalla prima, che proviene dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA).
L’agenzia ha pubblicato un breve report sullo stato di inquinamento da rifiuti dei mari che toccano il nostro continente: circa il 75% delle acque controllate ne sono interessate e la stragrande maggioranza di questi rifiuti proviene dalla terra; superfluo annotarlo, a sua volta la maggior parte è rappresentata da plastiche e imballaggi di varia natura. Nel dettaglio, l’inquinamento da plastiche è aumentato del 22% tra il 2011 e il 2020.

Non è un dato confortante. Da circa 20 anni ci si è impegnati con un certo successo a “disaccoppiare” (cioè a non rendere direttamente proporzionali) l’aumento del PIL da quello del consumo di energia per produrre beni e servizi. Ora il report sottolinea che è il caso di disaccoppiare lo sviluppo economico dal consumo di plastiche. Come dargli torto, specialmente se si ricordano le immagini che da qualche anno arrivano da quelle che un tempo erano stupende spiagge tropicali e ora sono intasate da rifiuti lasciati dall’oceano? Tanto più che rispetto a 20 anni fa disponiamo di strumenti ulteriori per localizzare con precisione dove si trovano, come droni e foto aeree con ottima risoluzione.

Speriamo bene. Nel frattempo però sarebbe il caso di incentivare la diffusione di un altro strumento, assai vecchio, ma tornato di moda negli ultimi anni in alcuni paesi del Nord Europa: il pagamento di un deposito sull’acquisto dei contenitori di bibite, abbinato a sistemi di restituzione moderni che ricompensano chi li utilizza.

E qui arriva la seconda notizia, in questo caso dalla Gran Bretagna, dove ogni anno si consumano 13 miliardi di bottiglie di plastica (di cui 7,5 riciclati).
Il quotidiano The Guardian evidenzia con disappunto il fatto che l’attuale governo inglese ha deciso di lanciare dal 2024 un sistema di deposito cauzionale/restituzione con apposite macchinette ma che questo sarà limitato alle bottiglie di plastica, e non a quelle di vetro. Mentre in Scozia sta partendo già quest’estate un sistema analogo che invece comprende anche quelle e le lattine in alluminio (come dovrebbe essere).

E in Italia? Noi consumiamo ogni anno circa 11 miliardi di bottiglie di plastica, arrivando a riciclarne purtroppo meno della metà. In attuazione della direttiva europea che viete l’uso delle plastiche monouso sono stati fatti dal 2022 dei progressi, ma ancora non abbiamo in funzione un sistema di deposito cauzionale abbinato a macchinette in grado di gestire facilmente la restituzione dell’usato. La cosa più singolare è che l’articolo del quotidiano inglese sfrutta la foto di una macchinetta del genere posta in una stazione della metro di Roma.
Ma quante attrezzature del genere avete visto voi in giro in Toscana? Io per ora nessuna. E senza una norma chiara e facile da implementare sarà dura combattere l’inquinamento da plastiche.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.