Approvata una tassa sui beni più inquinanti che entrano nel mercato europeo, mentre le compagnie aeree pagheranno di più per i voli interni all’Europa.
di Sandro Angiolini
25 dicembre 2022
Tra preparativi vari per le cene e l’acquisto degli ultimi regali in cui siamo stati impegnati noi comuni mortali, anche l’Unione Europea ha pensato di farsi un regalo di Natale speciale quest’anno. Anzi due, tra loro collegati: scopriamoli insieme.
1) È stata approvata dai ministri dell’Ambiente la proposta di una “Tassa Verde Transfrontaliera” (N.B. le traduzioni dall’Inglese sono talvolta complicate) su una serie di beni importati da Paesi che li producono con un massiccio danno per il clima, cioè impiegando molta più energia fossile di quanta per esempio facciano imprese europee: fertilizzanti, acciaio/alluminio, cemento. L’intenzione è di estendere progressivamente l’elenco dei beni interessati da questa misura.
Le due finalità principali della tassa sono di proteggere le imprese europee da una concorrenza “sleale” da parte di altri Paesi e di contribuire all’obbiettivo di ridurre complessivamente le emissioni di carbonio dell’UE del 65% entro il 2030 (per i più distratti ricordo che fino a pochi anni fa l’obbiettivo ufficiale era di ridurle del 35%). In questo modo dovrebbe anche ridursi la tendenza a delocalizzare fabbriche fuori dall’Europa per approfittare di salari e regole ambientali più basse.
Non sarà facile. In primo luogo perché molti Paesi extra-UE potrebbero minacciare ritorsioni di tipo economico con impatti negativi sulle nostre economie. Poi c’è la possibilità che gli stessi Paesi si adattino convertendo a modelli produttivi più “ecologici” solo quelle industrie che producono per l’export, lasciando le cose come stanno nelle altre. Inoltre c’è per loro il problema di saper certificare i livelli di emissioni di carbonio in un contesto dove spesso mancano competenze e norme adeguate.
2) L’altra proposta su cui si è trovato un accordo (sempre da ratificare) e che si pone come finalità la lotta al cambiamento climatico è stata quella di far pagare di più le compagnie aeree per i loro voli interni all’Europa, facendo entrare per la prima volta questo tipo di emissioni nel mercato di scambio dei diritti di inquinamento già esistente a livello UE da circa 20 anni. Saranno come ovvio trattate meglio quelle compagnie che usano carburanti sostenibili e/o velivoli energeticamente più efficienti.
Per ora restano esclusi da questa misura i voli da/per destinazioni extra-EU, soprattutto perché la UE non ha la competenza normativa per intervenire e dovrebbe ricercare un accordo con molti altri partner stranieri non proprio entusiasti di misure del genere.
In conclusione: entrambe le misure sono ambientalmente sensate, così come la loro graduale attuazione (in pratica non prima del 2024). E rafforzano il primato politico mondiale della UE nella lotta al cambiamento climatico. Ora bisogna vedere se il Parlamento (alle prese con ben altre beghe dove noi Italiani tendiamo a farci notare…) e il Consiglio dei Primi ministri europei le vorranno adottare celermente o rimandare/rivedere al ribasso.
Buon Natale a tutti.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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