Ecosistema

Scoperta vicino a Firenze l’edera velenosa, è il primo caso in Italia

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I ricercatori autori della scoperta, da destra: Francesco Roma-Marzio, Giovanni Astuti e Roberta Vangelisti.

La pianta aliena è stata individuata a Impruneta dai botanici dell’Università di Pisa. È molto tossica e provoca gravi dermatiti da contatto.

 

Redazione
15 dicembre 2022

Edera- velenosa-aliena_Toscana-ambienteIMPRUNETA (Fi) – È una pianta altamente tossica e in Italia non si era mai vista. A scoprire l’edera velenosa nei dintorni di Firenze è stato un gruppo di botanici dell’Università di Pisa, Giovanni AstutiFrancesco Roma-Marzio e Roberta Vangelisti. L’hanno trovata a Impruneta, nel sottobosco dei Sassi Neri, e a quanto pare ce n’è in abbondanza.

L’edera velenosa (nome scientifico Toxicodendron radicans) è una specie aliena originaria del Nord America e di alcune zone della Cina. Non era mai stata trovata in Toscana e per l’Italia c’erano solo due segnalazioni storiche per il Trentino-Alto Adige risalenti al 1893 e al 1930 come specie occasionalmente sfuggita alla coltivazione. È una pianta molto tossica che provoca gravi dermatiti da contatto. Nel solo Nord America ne vengono colpite ogni anno milioni di persone. È importante dunque che le amministratori e la popolazione locale siano consapevoli della sua pericolosità.

Le invasioni biologiche – spiega Lorenzo Peruzzi, direttore dell’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa – sono un grosso problema per l’ambiente. Specie aliene animali o vegetali, introdotte consapevolmente o inconsapevolmente dall’uomo in un territorio dove non sarebbero mai arrivate con dinamiche naturali, possono causare danni anche gravi alla biodiversità autoctona. In alcuni casi, però, i problemi causati da queste specie possono anche ritorcersi direttamente contro l’uomo. Il ritrovamento dell’edera velenosa a Impruneta è un importante esempio in questo senso, che forse può essere utile per renderci più consapevoli di questi problemi”.

Come spesso accade, la scoperta dei tre botanici dell’Università di Pisa è avvenuta per caso. Giovanni Astuti, Francesco Roma-Marzio e Roberta Vangelisti stanno collaborando a un progetto della Società Botanica Italiana per la ricerca di piante segnalate in passato che si ritengono scomparse dal territorio italiano. Il ritrovamento fortuito dell’edera velenosa è avvenuto nell’ambito di questa ricerca.
I tre ricercatori hanno documentato la scoperta in un articolo sulla rivista Italian Botanist, organo ufficiale della Società Botanica Italiana. I campioni raccolti sono stati inseriti nell’erbario del Museo botanico dell’ateneo.

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