Sabato 10 dicembre la discussione per la riduzione dell’uso dei pesticidi ma la riforma rischia di essere affossata per le pressioni dell’agrochimica.
Redazione
8 dicembre 2022
Sabato 10 dicembre si terrà una riunione del Consiglio europeo dell’Agricoltura e della Pesca nel cui ordine del giorno vi sarà la discussione sulla proposta di un nuovo regolamento per l’utilizzo dei fitofarmaci (SUR) presentata lo scorso 22 giugno dalla Commissione europea, proposta che contiene al suo interno obiettivi di riduzione dell’uso dei pesticidi legalmente vincolanti per gli Stati membri.
Secondo FederBio “dopo quasi due decenni di tentativi falliti di ridurre l’uso di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura e dopo i recenti successi delle iniziative dei cittadini europei, con la validazione di 1,1 milioni di firme raccolte, questa sarebbe la prima proposta concreta che potrebbe far virare l’agricoltura europea verso una reale maggiore sostenibilità con ricadute positive sulla salute dei cittadini e la tutela della natura”.
Esiste però il rischio concreto che i ministri dell’Agricoltura dei Paesi membri possano rimandare al mittente questa proposta, accogliendo le richieste delle associazioni agricole e dell’industria dell’agrochimica. Si potrebbe trattare di un rinvio strumentale per affossare la riforma della Direttiva Ue pesticidi, come riferito da alcune fonti anonime all’interno della stessa Commissione.
L’Italia sta già dimostrando di poter essere un esempio virtuoso in Europa grazie alle sempre più numerose aziende che scelgono l’agricoltura biologica (il 17,4% della SAU condotta con metodo biologico contro il 9% della media europea). E’ però necessario, aggiunge la federazione del biologico italiano, un maggiore impegno per portare a termine la revisione del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in attesa di rinnovo dal febbraio 2019 “con un testo che recepisca gli obiettivi di riduzione europei indicati dalle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, considerato anche che l’Europa ha chiesto all’Italia di raggiungere un taglio dell’uso del 62% dei pesticidi entro il 2030 e oggi siamo al secondo posto per consumo di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura, secondi solo alla Spagna”.
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