Da quando esiste questo ministero i titolari sono stati per lo più persone dal profilo “poco ingombrante”. La scelta di Pichetto Fratin sembra confermare la regola.
di Sandro Angiolini
23 ottobre 2022
È arrivato il nuovo Governo, la cui formazione ha apparentemente richiesto appena poche ore. E con esso è arrivato anche il nuovo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il dottor Gilberto Pichetto Fratin. Vediamo perciò di familiarizzare un poco con questo personaggio.
Di origini piemontesi, il ministro ha un curriculum dal punto di vista politico impeccabile: eletto prima consigliere comunale, poi vicesindaco (Biella), quindi consigliere regionale, poi assessore della regione Piemonte, successivamente eletto al Senato la prima volta nel 2008, poi nel 2018, e quindi vice-ministro allo Sviluppo economico nel governo Draghi. Un’ascesa graduale completata dal recentissimo e impegnativo incarico.
Laureato in Economia e commercio, si è dedicato prevalentemente all’attività di commercialista e di insegnante. Insomma, apparentemente una persona di buon senso con una conoscenza dei meccanismi della politica a tutti i suoi vari livelli.
I pochi e limitati commenti che mi sento di fare all’inizio del suo mandato sono i seguenti:
– dal 1983 a oggi, cioè da quando è stata istituita la figura del ministro per l’Ambiente nei Governi italiani, la maggioranza dei suoi titolari sono stati persone di profilo moderato e “non ingombrante”: raramente dei condottieri in grado di imporre le proprie idee. Le uniche, parziali eccezioni alla regola le vedo nelle figure di Alfredo Biondi, Giorgio Ruffolo e Carlo Ripa di Meana. Mi sembra che la scelta di Pichetto Fratin confermi questa lunga serie. Ciò potrebbe rivelarsi un limite nel contesto geopolitico e ambientale attuale, caratterizzato da sfide che richiederanno scelte coraggiose e innovative (e socialmente contrastate);
– il fatto che i titolari di due dei tre ministeri che di fatto influiscono maggiormente sulla gestione dell’ambiente (cioè l’Ambiente stesso, Economia e Finanze e Infrastrutture) siano in mano a dei commercialisti e il terzo a un diplomato al liceo classico non ispira grande fiducia nella loro capacità di analizzare l’andamento dei principali indicatori su questi temi, e soprattutto sul poter prendere poi decisioni oculate.
Un saggio diceva che è proprio nei momenti di crisi che si possono prendere le decisioni migliori: staremo a vedere…
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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