Diverse associazioni restano contrarie al progetto sul quale pende anche un ricorso firmato da Italia Nostra Nazionale e CAI sezione di Firenze.
Redazione
20 ottobre 2022
VICCHIO, DICOMANO (Fi) – Dopo il sopralluogo dei giorni scorsi a Monte Giogo dell’assessora all’Ambiente Monia Monni, la Regione Toscana ha reso noto che i lavori per la costruzione del nuovo parco eolico di Monte Giogo, in Mugello, avranno inizio a febbraio 2023. Il via libera della Regione era arrivato a febbraio, quello del Consiglio dei Ministri a settembre.
Si tratta di 7 turbine eoliche (erano 8 nel progetto originario) dall’altezza massima di 99 metri che produrranno 80 milioni di kWh annui con un risparmio stimato di circa 40 mila tonnellate all’anno di CO2. Gli aerogeneratori saranno installati nell’estate del 2024 e l’impianto comincerà a generare energia a partire da novembre 2024.
Restano comunque contrarie al progetto diverse associazioni – Italia Nostra Firenze, Cai Toscana, Dicomano che verrà, Mugello in movimento e Atto Primo – Salute Ambiente Cultura – che sostengono di aver invitato i diversi sostenitori dell’impianto a fare un sopralluogo prima di prendere posizione e assumere decisioni in merito alla sostenibilità dell’opera: “Troppo comodo decidere senza aver visto, privilegiando invece un rapporto preferenziale con la società proponente”.
Secondo le associazioni i dati reali relativi alla ventosità specifica del crinale in questione sarebbero stati secretati così come i dati della produzione effettiva già realizzata da altri impianti simili come quello del Carpinaccio, e aggiungono: “L’assessora non cita che sull’approvazione del progetto da parte della Regione pende il ricorso al Tar depositato in data 19 aprile 2022, firmato da Italia Nostra Nazionale e Club Alpino Italiano sezione di Firenze. Ricorso che potrebbe invalidare la decisione regionale”.
La Regione avrebbe agito in contrasto con il Piano di indirizzo territoriale che individua le aree non idonee alla realizzazione di parchi eolici industriali (tra cui quella del crinale) e lo stesso Piano energetico regionale che invece individua i requisiti dei luoghi adatti (in cui non sono incluse aree come quella mugellana). Inoltre “l’assessore non avrebbe considerato il fondamentale parere negativo del confinante Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e i pesantissimi impatti in un territorio fragile e sismico”.
Infine le associazioni sottolineano come sulla stampa le opere previste appaiano di facile esecuzione mentre a loro giudizio “in un ambiente così problematico rischiano di essere impattanti la posa del cavidotto lungo 25 km, la realizzazione dei 24 interventi sulla viabilità di accesso esistente e della nuova pista di accesso al crinale, gli interventi per rendere accessibile il sito ai mezzi eccezionali necessari al trasporto degli aerogeneratori e la realizzazione dei plinti di fondazione e delle piazzole necessarie all’installazione degli aerogeneratori”.
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