Bigger than us, di Marion Cotillard e Flore Vasseur, racconta come anche a livello locale impegno e capacità di mobilitazione possano dare grandi risultati.
di Sandro Angiolini
10 ottobre 2022
In attesa di conoscere chi sarà il ministro per l’Ambiente del nuovo Governo italiano continuo a sfogliare testate di stampa straniere perché spesso forniscono spunti assai diversi e stimolanti rispetto a quelle nostrane. Per esempio: se uno va in questi giorni su quella dedicata all’ambiente del Corriere della Sera la trova riempita di commenti sui recenti vincitori dei premi Nobel – tema peraltro trattato anche in varie altre sezioni dai media.
Ma se invece va su quella del quotidiano spagnolo El Pais trova notizie che vanno dalle manifestazioni dei pompieri che vorrebbero fare di più contro gli incendi estivi ma non ci riescono per vari problemi organizzativi interni, ai nuovi metodi del negazionismo climatico per contrastare l’impegno e la lotta al cambiamento climatico nel mondo, ai rischi che pone attualmente una specie di pesci aliena (cioè non tipica/originaria di un certo ambiente) all’ecosistema di un importante parco nazionale. Badate bene, parlo solo degli articoli apparsi nelle ultime 48 ore.
Prendo perciò una delle notizie evidenziate in quella pagina per parlarvi di un recente documentario co-prodotto da una nota attrice francese, Marion Cotillard (assieme a Flore Vasseur), dal titolo significativo: Bigger than us (Più grande di noi). Si tratta di un’opera dedicata all’impegno innovativo e profondo di alcune giovani donne per la difesa dell’ambiente in vari Paesi del mondo.
Prendete ad esempio la storia di Melati Wijsen, che a 12 anni iniziò con alcune amiche uno sciopero della fame per mettere al bando le borse di plastica a Bali. O quella di Winnie Tushabe, impegnata ad aiutare le persone più povere che vivono in Uganda a sopravvivere grazie alle tecniche di coltivazione ispirate ai principi della permacultura. Oppure quella di Xiuhtezcatl Martínez, un giovane rapper di chiara origine messicana che è riuscito a ottenere la proibizione dell’uso di pesticidi nei giardini pubblici della città del Colorado dove vive adesso. E altre ancora, tutte in buona parte sorprendenti a molti occhi locali.
Credo che conoscere queste storie (non chiedetemi se e quando questo documentario sarà disponibile in Italia) dia un forte stimolo personale e anche un mimino di speranza a chi in qualsiasi modo ha a cuore il futuro delle risorse ambientali.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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