Secondo uno studio diretto da Stefano Benvenuti questi insetti predano gli impollinatori lasciando spazi ecologici alle specie vegetali meno abbondanti.
Redazione
23 settembre 2022
PISA – Il futuro di gran parte della produzione agricola mondiale dipende dalle api, secondo dati della FAO del 2019 ben il 35% dipende da questi impollinatori. Negli ultimi anni le api rischiano l’estinzione a causa di cambiamenti climatici, pesticidi, monoculture e nemici naturali. Secondo uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Ecological Indicators esistono però fattori naturali di attacco agli impollinatori che hanno un ruolo fondamentale come indicatori e custodi della biodiversità vegetale.
I ragni granchio, ad esempio, a differenza dei loro simili non tessono le tele ma si mimetizzano sui fiori prendendone il colore per sorprendere e catturare le prede con chele grandi e robuste. Secondo lo studio “la presenza di questi predatori è un indice della complessità di un ecosistema e la loro specifica funzione sembra quella di contenere la prolificità delle specie di fiori dominanti. La loro predazione degli impollinatori che visitano i fiori limita infatti il trasferimento del polline e la relativa formazione di seme lasciando così “spazi ecologici” alle specie meno abbondanti”.
“Dal momento che gli agroecosistemi sono notoriamente carenti di biodiversità – spiega Stefano Benvenuti, docente dell’Ateneo pisano e autore dello studio – i ragni granchio sono un valido indicatore della complessità biologica di un determinato ambiente, assumendo un ruolo ecologico di “custodi” della biodiversità. In pratica ogni organismo, anche se apparentemente insignificante, può avere un ruolo cruciale nel mantenimento della biodiversità e dell’equilibrio dinamico degli ecosistemi”.
Teatro della sperimentazione sono state le cosiddette wildflower strips, strisce di fiori ai margini delle colture allestite al Centro di Ricerche Agro-ambientali Enrico Avanzi dell’Università di Pisa. La sperimentazione ha portato alla formazione di una piramide alimentare costituita dai fiori selvatici alla base (produttori), dagli impollinatori al centro (consumatori) e dai ragni granchio all’apice (predatori).
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