A Firenze prima riunione della conferenza dei servizi che deciderà sull’impianto. Ribadiscono il loro “no” Legambiente e WWF: “Progetto inutile e dannoso”.
di Gabriella Congedo
22 settembre 2022
PIOMBINO (Li) – Rigassificatore di Piombino, il tempo stringe. Si è tenuta lunedì 19 settembre a Firenze la prima riunione della conferenza dei servizi con i trentacinque enti interessati che dovranno esprimere il loro parere sull’impianto che per tre anni ormeggerà nel porto di Piombino e per i successivi ventidue su una piattaforma off-shore.
Si tratta, com’è noto, di una nave rigassificatrice già acquistata da Snam che il Governo ha deciso di installare nel porto toscano per ridurre la dipendenza dalle forniture russe.
Tra i temi al centro della riunione quelli ambientali e quelli legati alla sicurezza. Una conferenza partita con il piede giusto e improntata a uno spirito costruttivo, secondo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che l’ha presieduta nelle vesti di commissario straordinario nominato dal governo. L’unico parere nettamente contrario è stato quello del Comune di Piombino: parere doppio, dell’ente e del sindaco Francesco Ferrari in quanto responsabile della salute pubblica.
Molti dei partecipanti hanno formulato le loro proposte, integrazioni o osservazioni, altri le hanno annunciate per i prossimi giorni. Snam dovrà rispondere entro le prossime settimane. La conferenza dei servizi tornerà a riunirsi il 7 ottobre e successivamente il 21 ottobre per esprimere, a quel punto, il parere definitivo. Nel mezzo, il 13 ottobre, a Roma ci sarà la riunione di tutti gli enti statali, il cui parere sarà espresso attraverso un rappresentante unico.
Mentre il progetto subisce un’accelerata, come voluto espressamente dal Governo, torna a farsi sentire la voce contraria delle due maggiori organizzazioni ambientaliste italiane.
“In Italia, ad oggi, sono più di 120 le infrastrutture a fonti fossili in valutazione presso il Ministero della Transizione Ecologica tra centrali a gas fossile, metanodotti, depositi, autorizzazioni per nuove trivellazioni e rigassificatori – tuona Legambiente – L’Italia sembra essere sempre più lanciata verso una transizione energetica basata sul gas fossile, una strategia pericolosa per il clima e la salute pubblica, e inutile in tema di caro energia e indipendenza del Paese”. L’associazione alla vigilia dello sciopero globale per il clima lancia la mappa dal titolo “L’Italia fossile” che raccoglie dati e numeri sugli impianti a fonti inquinanti.
Il Governo, incalza il Cigno Verde, accanto ai nuovi contratti di fornitura da Paesi come Egitto, Algeria, Congo, Qatar, Angola, Nigeria, Mozambico, Indonesia e Libia, “ha imposto un’accelerata alla realizzazione di due rigassificatori, quello di Piombino e quello di Ravenna, che stanno godendo di procedure autorizzative semplificate”.
Il rigassificatore nel porto di Piombino è un progetto inutile e dannoso, ribadisce il WWF: “La scelta di costruire nuovi rigassificatori, oltre ad essere non ecologica (il metano è fino a 83 volte più climalterante della CO2), risulta anche piena di incognite e potenziali rischi, anche economici. E questo ancora di più in un porto piccolo come quello di Piombino, con un canale d’ingresso unico che deve servire sia l’area industriale che quella turistica”.
Quanto all’esenzione dalla Valutazione di impatto ambientale (Via), per il WWF “il voler superare completamente questi strumenti a garanzia dell’ambiente e dei cittadini, in nome di un’accelerazione burocratica impropriamente giustificata dalla necessità di garantire la sicurezza energetica, non tiene neanche conto dell’”unicum” del sito di Piombino, con abitazioni a meno di 500 mt dal futuro impianto, con distanze di sicurezza assolutamente inadeguate”.
In ogni caso i tempi sono stretti. Alla conferenza dei servizi Snam ha ribadito che per rispettare l’impegno a mettere in funzione il rigassificatore entro la prossima primavera è necessario che abbia il via libera non più tardi della fine di ottobre. Comunque vada a finire, lo si saprà molto presto.
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