Rifiuti e riciclo

Rifiuti Empoli, Rossano Ercolini tuona contro Stefano Mancuso

Da sinistra Rossano Ercolini e Stefano Mancuso.
Da sinistra Rossano Ercolini e Stefano Mancuso.

Secondo il presidente di Zero Waste il nuovo impianto sarà un inceneritore camuffato e Stefano Mancuso starebbe progettando un “bosco” per nasconderlo.

 

Redazione
15 settembre 2022

EMPOLI – Risale al 26 aprile scorso la presentazione in Consiglio comunale del Distretto dell’economia circolare di Empoli per la gestione dei rifiuti non recuperabili che, invece di finire in un inceneritore e generare CO2, sarebbero trasformati con un’innovativa tecnologia di conversione chimica in gas circolare.

La proposta tecnologica era stata illustrata dalla sindaca Brenda Barnini e da Alia. Il nuovo distretto troverà casa, secondo i progetti, nella zona industriale del Terrafino dove già sorgono due centri per recupero e riciclo di carta e vetro. A differenza di un inceneritore l’impianto, a detta dei responsabili “porterebbe a estrarre energia sotto forma di metanolo, etanolo e idrogeno, da quei rifiuti non recuperabili”.
Questa tecnologia consentirebbe in sostanza, secondo i progettisti, di ridurre la quantità di CO2 emessa in atmosfera e di produrre combustibili di seconda generazione a “carbonio riciclato”, quindi a bassa impronta carbonica come previsto dalla Direttiva europea sulle energie rinnovabili.

A gettare un’ombra sull’operazione arriva l’intervento di Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Europe e Zero Waste Italy, che dalla sua pagina Facebook tuona: “Apprendiamo che Stefano Mancuso, consigliere scientifico del sindaco di Firenze Dario Nardella, ha avuto l’incarico di progettare una sorta di “bosco” per nascondere l’impianto di trattamento termico che Alia (Ato centro Toscana) vuole realizzare ad Empoli”.

Secondo il Nobel alternativo per l’Ambiente si tratterebbe in pratica di un inceneritore sotto mentite spoglie che costerebbe 400 milioni, come quello proposto da Eni a Stagno (Li) e dovrebbe trattare 256.000 tonnellate di combustibile solido secondario da rifiuti per produrre metanolo” producendo a livello ambientale tutti gli effetti indesiderati relativi ai trattamenti termici dei rifiuti. “Singolare che Stefano Mancuso si sia reso disponibile a questa operazione in forte odore di conflitto di interessi, ovviamente attendiamo risposte dall’interessato prima di trarre tutte le conclusioni”.

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