I batteri purpurei solfitoriduttori (anaerobi) hanno colonizzato le acque prive di ossigeno. Il rosa intenso è dovuto ai carotenoidi di cui sono ricchi.
di Iacopo Ricci
12 agosto 2022
PIOMBINO (Li) – Oramai siamo abituati a vederne di tutti i colori ma un canale rosa shocking ancora ci mancava. Adesso ce lo ritroviamo proprio in Toscana. Mercoledì 10 agosto il dipartimento Arpat Piombino-Elba ha ricevuto la segnalazione di un cittadino messo in allarme dall’inquietante color rosa intenso del fosso Cervia, un canale che corre parallelo alla costa tra Piombino e Follonica. La zona interessata dal fenomeno era limitata a un tratto di circa 100 metri tra Mortelliccio e Carbonifera. In quel tratto il fosso è in secca sia a monte che a valle e dunque le sue acque non raggiungono il mare.
Gli operatori di Arpat si sono messi subito al lavoro. Dalla misurazione dei parametri eseguita in laboratorio (temperatura, ossigeno, pH, potenziale redox e conducibilità) le acque, di color rosa intenso e dall’odore dolciastro, sono risultate totalmente prive di ossigeno mentre l’analisi al microscopio, eseguita dal Settore Mare di Piombino, non ha rilevato fioriture di microalghe ma solo la presenza di qualche diatomea pennata e pochi cianobatteri.
La spiegazione del mistero sta nella massiccia presenza di piccoli organismi che in assenza di ossigeno ci stanno benissimo: i batteri purpurei solfitoriduttori appartenenti alla famiglia delle Chromatiaceae. È stato possibile individuarli grazie a uno speciale obiettivo a immersione che ingrandisce il preparato 1000 volte.
Questi organismi, spiega l’agenzia ambientale regionale, crescono in condizioni anaerobiche ed effettuano la fotosintesi senza l’impiego di ossigeno (fotosintesi anossigenica). Contengono pigmenti come batterioclorofille e sono particolarmente ricchi di carotenoidi che conferiscono la tipica colorazione porpora.
Nessun allarme dunque: lo stranissimo colore del fosso Cerva è di origine naturale ed è dovuto, informa Arpat, “alle condizioni ambientali createsi in questi giorni di caldo intenso che hanno portato a una riduzione di ossigeno nel canale creando le condizioni ideali per lo sviluppo di questi batteri anaerobi non patogeni”.
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