Erano rimasti intrappolati nelle fondamenta di una costruzione abbandonata. Sono stati liberati nell’oasi Wwf del Bottaccio, nel Padule di Bientina.
15 Giugno 2022
PONTEDERA (Pi) – La biodiversità è dietro l’angolo, anche se spesso non ce ne accorgiamo, e per tutelarla davvero le azioni concrete valgono più di tanti discorsi. Di seguito il comunicato congiunto di WWF Alta Toscana, Museo di Storia Naturale di Calci e Anpana sul salvataggio di oltre un centinaio di Tritoni punteggiati e crestati che erano rimasti intrappolati nel cantiere del nuovo polo scolastico di Pontedera.
Oggi si fa tanto parlare, spesso a sproposito, di biodiversità. Spesso l’abbiamo, inconsapevolmente, dietro l’angolo senza saperlo. É quello che è successo ad alcuni lavoratori presso il cantiere del nuovo polo scolastico di Pontedera. Durante le operazioni di prosciugamento delle fondamenta di una costruzione ormai abbandonata da anni hanno rinvenuto prima una ventina e successivamente alcune decine di Tritoni punteggiati, insieme a qualche più raro Tritone crestato, anfibi sempre più rari nella urbanizzata Piana pisana. Questi animali, anche noti come salamandre acquaiole, non erano stati più ritrovati in zona in tempi recenti, sebbene ne sia nota la presenza anche in alcuni giardini pubblici della città di Pisa.
Con encomiabile senso civico uno dei lavoratori, socio di ANPANA (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente), ha contattato il presidente dell’ANPANA di Livorno, Franco Fantappié che, dopo diverse telefonate, ha raggiunto Marco Zuffi, erpetologo del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, a cui è stato chiesto cosa era possibile fare per salvare gli ignari tritoni da morte certa.
Purtroppo, a causa della scarsità di precipitazioni che rende sempre più difficile la vita a questi nostri piccoli compagni di strada, nei dintorni di Pontedera non erano presenti corpi idrici privi di pesci in cui poter liberare i tritoni salvati dalle fondamenta ormai asciutte.
A quel punto il dottor Zuffi ha contattato i volontari dell’Associazione WWF Alta Toscana OdV che gestisce l’Oasi WWF Bosco del Bottaccio, nel padule di Bientina, ritenendo l’area, fra quelle più prossime al sito di ritrovamento, idonea alla liberazione degli anfibi.
Sabato scorso il dottor Zuffi ha provveduto a liberare gli animali in una zona umida boscata all’interno dell’oasi del Bottaccio, che già ospita una cospicua presenza delle specie suddette.
Due considerazioni finali: la collaborazione disinteressata per il bene comune fra istituzioni e volontari consente di realizzare e portare a termine attività utili più di tanti discorsi. La natura, inoltre, ci stupisce per la sua vitalità. La abbiamo dietro l’angolo e dobbiamo tutelare anche quella urbana, che migliora le nostre condizioni di vita. Sarebbe una bella cosa realizzare nei giardini del costruendo complesso scolastico uno stagno per la tutela di tritoni e altri anfibi, che naturalmente lo popolerebbero.
Aggiungi un commento