Oltre 5.500 i progetti finanziati dalla “Banca della Natura” per tutelare specie e habitat in pericolo, di cui una gran parte in Italia (e anche in Toscana).
di Sandro Angiolini
Trent’anni e non dimostrarli: così si potrebbe dire del programma dell’Unione Europea denominato LIFE, che proprio questa settimana festeggia un suo importante compleanno (www.lifeis30.eu/). LIFE in questo caso non sta per l’usuale traduzione dall’Inglese (cioè “Vita”), ma è un acronimo che ha la sua origine e senso profondo in quella Francese: L’Instrument Financier pour l’Environnement, cioè lo strumento finanziario a sostegno dell’Ambiente.
Gestito direttamente dagli uffici della Commissione Europea (e quindi saltando le varie burocrazie comunali, provinciali, regionali, nazionali etc), questo programma ha supportato nel corso di 30 anni oltre 5.500 progetti incentrati sulla protezione di specie e di habitat protetti (valga per tutti l’esempio della reintroduzione della lince nella penisola iberica, dove ora se ne contano oltre 1.000 esemplari), o incentrati su vari filoni di sviluppo sostenibile (riciclaggio materie seconde, mobilità sostenibile, energie rinnovabili, risparmio idrico, agricoltura biologica, etc).
Insomma: circa 6.500 miliardi di euro tutto sommato ben spesi, di cui una gran parte è arrivata in Italia e anche in Toscana, con vari progetti finanziati. E con altri 5,4 miliardi già stanziati per il periodo 2021-2027.
Oltre al vantaggio di interloquire direttamente con gli uffici della Commissione (o con esperti indipendenti ad essa collegati – casualmente io sono stato per 12 anni uno di loro) il successo del programma si spiega con almeno altri due elementi:
– il fatto che ne possono essere beneficiari praticamente tutti: soggetti pubblici, ditte private-grandi o piccole, centri di ricerca universitari e non, associazioni di volontariato, etc;
– il fatto che al centro del programma sta il principio di premiare l’innovazione e la capacità di replicare le soluzioni proposte sulla più vasta scala possibile. E che tutto questo viene valutato nel modo più obbiettivo e imparziale possibile (chiaro, con tutti i limiti derivanti dal fatto che come umani possiamo anche sbagliare).
La particolare valenza di LIFE non si limita solo nel sostenere progetti a tutela della natura o dello sviluppo sostenibile: il programma ha rappresentato spesso un’occasione unica per “cambiare passo” nell’ordinaria attuazione degli interventi sul territorio, stimolando il miglioramento della macchina pubblica e favorendo l’aggregazione di soggetti interessati all’ambiente, ma prima sostanzialmente dispersi e incapaci di incidere sulla sua appropriata gestione.
L’essenziale è saper tenere vivi gli esempi di Buone Pratiche che ci ha consegnato.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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