Festa a Pratolino in onore dei 4.800 uomini e donne (di cui 4.200 volontari) dell’organizzazione regionale. Senza di loro il conto di quest’estate di fuoco sarebbe stato ancora più pesante.
VAGLIA (FI) – Era festa ieri 8 ottobre al parco Mediceo di Pratolino, sulle colline che sopra Firenze risalgono l’Appenino e la strada della Futa. E nonostante il tempo un po’ così, fin dal mattino si è visto un gran brulicare di uniformi, persone con la tuta arancione fluorescente, mezzi gialli e rossi tutti in fila, schierati.
Una giornata che i protagonisti ricorderanno a lungo. La Regione ha premiato con il Pegaso d’oro, il cavallo alato simbolo della Toscana, gli uomini e donne dell’organizzazione regionale antincendi boschivi.
Senza i volontari di tante associazioni, senza gli operai forestali della Regione, delle Unioni dei Comuni e della Città metropolitana, senza il personale della Sala operativa unificata e delle otto sale provinciali, senza i direttori delle operazioni antincendi, i piloti della flotta aerea e gli istruttori del Centro di addestramento “Pineta di Tocchi” a Monticiano, uomini e donne fianco a fianco, il conto di quest’estate drammatica alla fine sarebbe stato molto più pesante.
Qualcosa come 660 interventi nei tre mesi estivi, il 70 per cento degli incendi domati prima di raggiungere una superficie superiore all’ettaro. Un vero ‘annus horribilis’, questo 2017, che ha visto andare in fumo più di 4 mila ettari in Toscana, due volte e mezzo la media degli ultimi cinque anni.
La villa che fece costruire nel Cinquecento Francesco I non esiste più e neppure, in gran parte, le meraviglie degli allora numerosissimi giochi d’acqua, labirinti e grotte. Ai Medici sono succeduti nel 1872 i Demidoff, industriali di origine russa. Resta però l’incanto di una natura possente, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Chi è capitato al parco ha potuto approfittarne per curiosare tra i fuoristrada attrezzati di lance idrauliche, le autobotti e i trattori con verricelli e gru utilizzati per rimuovere, dopo un incendio, tronchi e alberi abbattuti. Fermo a terra c’era pure un elicottero. Pronte a raccontarsi le associazioni e le tante anime di un’organizzazione vasta e complessa come quella regionale antincendi boschivi, che conta 4.800 uomini e donne addestrate (di cui 4.200 volontari), 600 mezzi ‘terrestri’, fino a dieci elicotteri in volo nella parte più ‘calda’ dell’estate e un Centro di addestramento d’eccellenza, a Monticiano, frequentato anche da operatori di altre nazioni.
C’erano gli ‘artisti’ del taglio del bosco, capaci con una motosega di ritagliare all’interno di un tronco e in pochi minuti gufetti, scoiattoli, uccelli e sgabelli. C’erano dimostrazioni di attività forestali, perché un bosco pulito e tenuto in ordine aiuta a prevenire gli incendi. E può essere anche redditizio, se sfruttato in maniera sostenibile. Si poteva anche giocare anche nei prati del parco: per i bambini una serie di bersagli da abbattere con l’acqua.
Ma non è stata solo una festa e volontari, dipendenti e operatori ne hanno approfittato per ‘rileggere’, nelle stanze della Paggeria, gli incendi più significativi dell’estate con carte, schede, foto e numeri alla mano.
Poi, dopo la consegna del Pegaso d’oro, la foto ricordo di fianco alla statua del “Gigante dell’Appennino”.
Fonte: Regione Toscana
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