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Bocconi avvelenati: nell’Aretino maxi operazione delle Unità cinofile antiveleno

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Foto Parco nazionale delle Foreste Casentinesi

Chiusa l’operazione “Chimera”: tre giorni di sopralluoghi da Chiusi della Verna fino a Monte San Savino a caccia delle micidiali esche assassine.

 

Redazione

AREZZO – Un boccone avvelenato può innescare un’inarrestabile e agghiacciante catena di morte: per primi muoiono gli animali che lo ingeriscono ma le loro carcasse avvelenate rimangono delle micidiali esche assassine, pronte a colpire gli animali che se ne ciberanno. E così centinaia di animali muoiono ogni anno fra atroci sofferenze. È una strage silenziosa.

Esistono però delle unità speciali dei Carabinieri forestali create apposta per salvare la fauna dai bocconi avvelenati: sono le UCA, Unità cinofile antiveleno. Dal 15  al 17 marzo in provincia di Arezzo si è svolta l’operazione “Chimera”: sei Unità cinofile antiveleno provenienti da tutta Italia hanno eseguito sopralluoghi da Chiusi della Verna fino a Monte San Savino. Sono zone dove recentemente sono stati segnalati casi di avvelenamento a carico anche di animali protetti. Come base logistica sono state utilizzate le strutture del reparto biodiversità di Pratovecchio, nel Parco nazionale delle Foreste casentinesi.

Scopo dell’operazione era contrastare e prevenire il rilascio di bocconi avvelenati, una pratica molto più diffusa di quanto si pensi. Sono molte le motivazioni che scatenano il ricorso al veleno: tra le più frequenti l’intenzione di difendere il bestiame e le specie cacciabili dalla predazione di volpi e lupi, di regolare i conflitti per l’uso del territorio (come accade tra tartufai o tra tartufai e cacciatori) e di eliminare i cani vaganti. Il risultato, però, non è la soluzione del problema: il veleno, infatti, non è selettivo. Insieme a lupi, orsi, volpi e cani da tartufo, che solitamente ne rappresentano le vittime designate, muoiono scoiattoli, ghiri, tassi, ricci, gatti selvatici e una lunga schiera di uccelli.

Negli ultimi tre anni le Unità cinofile antiveleno hanno effettuato in Italia circa 1.800 ispezioni, con un tasso di riscontri positivi tra il 12 ed il 14%. Le UCA vengono attivate con una semplice richiesta da parte delle istituzioni territoriali e di Polizia giudiziaria o anche in seguito alle segnalazioni fatte dai cittadini con il numero di emergenza nazionale 112.

cane antiveleno

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