Inquinamento

Indagine Keu e infiltrazioni mafiose in Toscana, incalzano le opposizioni

Presentata la Relazione finale delle opposizioni relativa alla Commissione d'inchiesta su infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata in Toscana.
Elena Meini, Alessandro Capecchi e Irene Galletti.

Presentata la Relazione finale delle opposizioni relativa alla Commissione d’inchiesta su infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata in Toscana.

 

Redazione

Sulla questione della gestione illecita dei rifiuti del distretto conciario tra le province toscane spicca l’accordo siglato qualche settimana fa tra Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa per analizzare e campionare la qualità delle acque, dei terreni e le eventuali contaminazioni legate alla dispersione di aggregato riciclato contenenti “Keu”, ovvero le ceneri di risulta dei rifiuti conciari.

Le opposizioni fanno però sentire la loro voce. Il presidente della Commissione d’inchiesta Elena Meini (Lega) insieme ai consiglieri Alessandro Capecchi (Fdi) e Marco Stella (Fi) hanno dichiarato di non riuscire a spiegarsi la mancata firma della liberatoria da parte dell’ex presidente della Toscana Enrico Rossi riguardo a quanto detto durante la sua audizione del 27 ottobre 2021 davanti alla commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sulle infiltrazioni mafiose: “Temiamo possa nascondere qualcosa”.

Sono 13 i siti coinvolti nello scandalo Keu ma i timori è che siano molti di più anche perché il materiale è stato utilizzato anche per appalti privati e non solo per quelli pubblici come la Sr 429. La conferma l’abbiamo dal decreto emesso, a fine gennaio, dalla commissaria speciale regionale Renata Laura Caselli”,  hanno dichiarato sulla questione i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Francesco Torselli, Alessandro Capecchi della commissione d’Inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Toscana, Diego Petrucci della Commissione Sanità e Vittorio Fantozzi.

Secondo gli stessi consiglieri di destra “la Commissione ha svolto il suo ruolo ma non è stata supportata dalla Giunta regionale e dagli uffici che non l’hanno messa nelle condizioni di preparare quelle proposte che rendano molto più difficile la possibilità per le organizzazioni criminali di infiltrarsi e radicarsi nella nostra regione”.

Alla presentazione della Relazione finale delle opposizioni relativa alla Commissione d’inchiesta su infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata in Toscana è intervenuta anche Irene Galletti, presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana: “In questi mesi abbiamo cercato di individuare quali fossero le falle nel sistema di prevenzione della corruzione e delle infiltrazioni mafiose in tutto quello che riguardava l’attività della Regione Toscana e degli enti collegati. Ma di fatto a ogni proposta avanzata in Commissione e che richiedeva uno sforzo collegiale rispondeva a stretto giro la Giunta con provvedimenti improvvisi, restituendo la sensazione di voler anticipare il lavoro della Commissione”.

“Questo naturalmente ha portato alla scrittura finale di due distinti documenti – conclude la Cinquestelle – da un lato quello della maggioranza, che per i contenuti sembra riferirsi a una storia diversa rispetto a quella raccontata in Commissione; dall’altro quello delle opposizioni, che con uno sforzo condiviso e tenendosi il più lontano possibile dalla vicenda giudiziaria e dalle persone coinvolte è stato scritto con la volontà di portare alla luce i meccanismi che facilitano il lavoro alle mafie, indicando al contempo le azioni ritenute utili per contrastarle.”

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