Finanzieranno servizi e infrastrutture di mobilità a basso impatto e interventi di gestione forestale sostenibile. Obiettivo: ridurre la CO2.
Redazione
PRATOVECCHIO – STIA (Ar) – Uno dei parchi più belli d’Italia ha adesso un’occasione unica per diventare un laboratorio dello sviluppo sostenibile. Il Parco Nazionale delle Foreste casentinesi ha ottenuto uno stanziamento di circa nove milioni di euro nell’ambito del programma “Parchi per il clima” varato dal ministero della Transizione Ecologica. Fondi che dovranno essere impegnati nei prossimi mesi nell’area protetta tosco-romagnola per interventi destinati alla riduzione di CO2, all’adattamento al climate change e alla mitigazione delle sue conseguenze.
Le misure prevedono, oltre a progetti per il miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico, impianti di piccola dimensione per la produzione di energia da fonti rinnovabili, servizi e infrastrutture di mobilità a basso impatto ecologico e interventi di gestione forestale sostenibile.
Il ministero riconosceun’ importanza strategica anche alla riforestazione. Per questo il capitolo del ripristino dei versanti di foresta degradati potrà impegnare ulteriori 400.000 euro rispetti ai bandi precedenti; le azioni sui pascoli poco meno di 200.000. L’efficientamento energetico del centro visite di Premilcuore 227.000 euro; quello di Londa, che segue quello di Castagno d’Andrea sul versante fiorentino, ne richiederà 289.000. Gli interventi sul centro multifunzionale di Prato alle Cogne impegneranno risorse per 412.000 euro.
E veniamo al capitolo della mobilità interna al Parco. Il battello elettrico a servizio del lago di Ridracoli costerà 317.000 euro. Questi fondi andranno a integrare “Verso il cuore del Parco”, programma per l’accessibilità e la mobilità sostenibile all’interno dell’area protetta che ha visto, tra l’altro, l’approvazione dell’acquisto di quattro pulmini bimodali ed è stato finanziato per più di 900.000 euro. Ci sono poi circa 520.000 euro che si aggiungono sul capitolo degli interventi di naturalizzazione di fustaie di origine artificiale. Seguono misure di gestione selvicolturale e rinaturalizzazione dei boschi di conifere, interventi di ridiffusione dell’abete bianco autoctono, l’arricchimento specifico con latifoglie e il ripristino degli habitat del castagno a Bagno di Romagna, Camaldoli e Montalto.
“I bandi di “Parchi per il clima” – spiega il presidente del Parco Luca Santini – sono un canale di intervento autonomo rispetto al Piano nazionale di ripresa e resilienza che è ormai diventato strutturale e che dobbiamo continuare a sfruttare appieno con attenzione, efficienza e lungimiranza“.
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