Coldiretti Toscana: “Con venti razze in via di estinzione sono in pericolo interi territori e incombe il rischio spopolamento e degrado”.
Redazione
La straordinaria biodiversità delle stalle toscane sarebbe in pericolo, secondo Coldiretti Toscana, e “solo il grande lavoro degli allevatori, unito alle azioni di politica comunitaria per la tutela delle venti razze considerate in via di estinzione, stanno ponendo un argine alla sparizione di alcune specie“.
Tra le razze considerate in pericolo ci sono, tra i suini, la cinta senese, la maremmana, la garfagnina, la pontremolese, che ha visto in pochi anni più che raddoppiare la sua popolazione passando da 39 capi a 109; la Calvana, il Mucco pisano e la romagnola tra i bovini. Tra gli ovini troviamo la Pomarancina, la Zerasca, l’Appenninica, la Garfagnina Bianca, la pecora dell’Amiata, la capra della Garfagnana e la capra di Montecristo mentre tra gli equini il cavallo maremmano, l’appenninico, il bardigiano, il cavallino di Monterufoli e l’asino dell’Amiata.
“Gli animali custoditi negli allevamenti – sottolinea Coldiretti – rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali“.
“Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni” aggiunge Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana.
Nel frattempo sugli allevamenti sembra incombere anche il pericolo della peste suina africana. “In Toscana la situazione è sotto controllo, non dobbiamo dare inutili allarmi. Ad oggi non risultano casi” rassicura il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri in riferimento ai casi comparsi nelle zone montane e boschive di Liguria e Piemonte. La Regione Toscana ha comunque attivato l’unità di crisi sanitaria per le emergenze epidemiche che riunisce Asl, Istituto Zooprofilattico e Regione e un percorso di costruzione di una task force che sarà riunita in forma permanente per monitorare la malattia.
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