“È anche grazie alla strategia Rifiuti Zero se la differenziata è passata dal 17% del 2003 all’attuale 63%. Ma bisogna parlarne di più”.
di Gabriella Congedo
CAPANNORI (Lu) – Calano i rifiuti urbani del 3,6% (-1 milione di tonnellate), aumenta la raccolta differenziata che si attesta al 63% (+ 1,8 punti rispetto al 2019), la produzione pro-capite di rifiuti urbani scende a 488 kg anno (era sopra i 500 kg) mentre intere regioni superano nettamente il 70% di raccolta differenziata con le punte di Veneto (76,19%) e Sardegna (74,59%). È uno scenario in miglioramento quello che emerge dell’ultimo Rapporti Rifiuti Urbani dell’ISPRA (leggi qui l’articolo) con i dati aggiornati al 2020.
La buona notizia viene dal Sud dove la raccolta differenziata balza oltre il 53% con aumenti più marcati in Puglia, Calabria, Basilicata (quest’ultima +7%). Al di sotto del 50% rimane solo la Sicilia (42,3%) che, tuttavia, fa registrare un aumento di 3,8 punti rispetto alla percentuale del 2019 (38,5%).
A chi va il merito? “Certo il Covid ha aiutato questo calo ma gli italiani durante la fase acuta della pandemia hanno anche dato fiato alle buone pratiche di raccolta differenziata e di riduzione dei rifiuti” fa sapere da Capannori Rossano Ercolini, Nobel per l’Ambiente 2013 e capo carismatico del Movimento Zero Waste.
“Certamente la diffusione capillare della strategia Rifiuti Zero con i suoi circa 330 Comuni che rappresentano oltre 7 milioni di abitanti ha partecipato enormemente a far crescere la sensibilità di cittadini e imprese contribuendo a far passare la RD dal 17% del 2003 all’attuale 63%. Vogliamo che di questi risultati straordinari si parli in TV, tanto più in epoca di Economia Circolare e di PNRR”.
Quanto ai vari Governi e ai ministri come Cingolani: “Non sono stati certo loro a fare la differenza e a promuovere la differenziata e la riduzione dei rifiuti. I cittadini lo sappiano: se ormai il nostro Paese è leader in Europa nelle buone pratiche di riciclo e di economia circolare è merito loro e del movimento Zero Waste che ha saputo unire livelli associativi diffusi ma anche Comuni virtuosi che con la loro narrazione positiva e scandita dai numeri sono divenuti esempi internazionali”.
Il riferimento è a Capannori, il Comune toscano che con la sua esperienza Rifiuti Zero è diventato il simbolo di una filosofia virtuosa esportata in tutto il mondo. Una storia di cui andare orgogliosi. E soprattutto da imitare.
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