Dopo l’ok del Senato manca da mesi l’ultimo passaggio alla Camera dei Deputati: “Le istituzioni pongano rimedio senza ulteriori rinvii”.
di Iacopo Ricci
Che fine ha fatto la legge sul biologico? A maggio di quest’anno, dopo 15 anni di false partenze e rimaneggiamenti vari, sembrava cosa fatta (leggi qui l’articolo): il Senato l’aveva approvata con votazione quasi unanime. Le associazioni di categoria avevano esultato e così le 80.000 imprese biologiche italiane (siamo leader in Europa), sicure di poter contare finalmente su un quadro normativo favorevole. Poi la palude. Tutti erano convinti che l’ultimo passaggio, quello alla Camera dei Deputati, sarebbe avvenuto in tempi rapidi e invece la legge ancora una volta si è arenata.
Adesso Coldiretti e Legambiente si uniscono nella richiesta di portare a termine velocemente l’iter di approvazione.
“Mai come in questo momento storico – afferma Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti – abbiamo bisogno della legge sul biologico e non solo nell’interesse delle aziende che oggi producono biologico, quanto piuttosto per rispondere alle richieste dell’Europa. Per dare concretezza al Green Deal dobbiamo agevolare la transizione al biologico di parte delle nostre produzioni. Per farlo, servono norme precise” .
Con una superficie agricola utilizzata del 15,8% contro una media europea del 7,8% il biologico è l’elemento di punta del sistema agroalimentare italiano e negli ultimi 10 anni ha viaggiato con un trend di crescita a doppia cifra. Ma le aziende sono in difficoltà a causa di un vuoto normativo.
“Chiediamo alle istituzioni di porre rimedio senza ulteriori rinvii – aggiunge Prandini – Con 80.000 operatori siamo il Paese leader in Europa per numero di imprese impegnate nel biologico e non possiamo permetterci di perdere altro tempo.”
“Siamo alle battute finali – fa eco Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente – e l’ultimo passaggio alla Camera dovrà essere veloce. Non appena la Camera avrà varato la legge di bilancio dovrà approvare definitivamente questa norma da cui partirà l’impulso alla riconversione che tante aziende stanno aspettando. Il momento delle scelte coraggiose è adesso, anche in agricoltura”.
Quanto allo scontro sull’agricoltura biodinamica, trattata spesso come pseudoscienza e roba da stregoni: “Basta poi con la polemica sul biodinamico. Molte delle più grandi aziende agricole lavorano con il biodinamico, una pratica che rispetta la normativa sul biologico e che agisce positivamente sulla fertilità dei suoli. Non abbiamo più tempo da perdere con inutili e fuorvianti strumentalizzazioni”.
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