Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Nella lotta al cambiamento climatico anche i numeri contano

Lotta cambiamento climatico Toscana-ambiente

L’UE ha raggiunto gli obiettivi fissati per il 2020 con il “Pacchetto 20-20-20”. Riuscirà ad azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050?

 

di Sandro Angiolini

In attesa di poter commentare, la prossima settimana, l’esito dell’assemblea mondiale sulla lotta al cambiamento climatico che si terrà a Glasgow tra pochi giorni, oggi ragioniamo su alcuni numeri.
Il motivo mi è fornito dall’uscita del rapporto “Tendenze e proiezioni in Europa 2021” sul clima da parte dell’Agenzia Europea dell’Ambiente di Copenaghen (AEA). Il rapporto ci dice che, a conti fatti, l’Unione Europea ha conseguito tutti i suoi tre principali obiettivi climatici ed energetici che erano stati concordati nel 2007 con il cosiddetto pacchetto “20-20-20”: ridurre del 20%, entro il 2020, le emissioni di gas serra rispetto al 1990, portare al 20% la produzione di energia da fonti rinnovabili, aumentare del 20% l’efficienza energetica media dei sistemi produttivi.

In mezzo a tante (e più che giustificate) preoccupazioni per la salute del nostro pianeta questa è secondo me una notizia confortante: significa che, ogni tanto, anche obbiettivi ritenuti all’inizio ambiziosi sono raggiungibili. Riuscirà l’UE a concretizzare anche quelli che si è data negli scorsi mesi, e cioè ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere la completa neutralità in termini di emissioni entro il 2050? Ancora è presto per dirlo, ma ci sono alcune buone ragioni per sperarlo.

È essenziale, tuttavia, riflettere su come si è arrivati al risultato che ho citato poco sopra. Frutto secondo me di un mix di fattori, tutti egualmente importanti: volontà politica, innovazione tecnologica, cambiamenti nei comportamenti individuali.

La prima è fondamentale, e in un contesto sovra-nazionale non è affatto facile da conseguire: tuttora ci sono Paesi all’interno dell’Europa che fanno di tutto per non adeguarsi agli obbiettivi dell’Unione (e che dimenticano, evidentemente, i lauti sussidi che la stessa Europa ha loro fornito in questi ultimi 20 anni).

Sul ruolo dell’innovazione tecnologica per risparmiare energia e riciclare i rifiuti non ci sono dubbi. Qui semmai vedo un altro problema: spesso si tratta di un’innovazione che arriva troppo dall’alto e che avvantaggia economicamente soprattutto i grandi gruppi industriali. Ragionare maggiormente anche in termini di “democrazia economica” sarebbe quindi molto opportuno.

Sulla possibilità di cambiare in meglio i nostri comportamenti individuali il dibattito è sempre aperto. Vi si fronteggiano scuole di pensiero e orientamenti politici molto diversi. Ottimisti e pessimisti, sostenitori di scelte decise a livello centralizzato per essere più incisivi e fautori di micro-cambiamenti su scala diffusa. Chi appoggia l’imposizione di multe/sanzioni per chi sgarra e chi favorisce approcci più “morbidi”, finalizzati a creare consenso tra la gente. In fondo è giusto che sia così.
Ma occorre in ogni caso fare in fretta: la lotta al cambiamento climatico è un’emergenza reale, come i recenti disastri provocati in Sicilia dai cicloni ci dimostrano.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.