Il sistema sanitario inglese investe ogni anno circa 5 milioni di sterline per le “cure verdi sociali”. E pare proprio che funzionino.
di Sandro Angiolini
Scrivo questa settimana da un paese molto lontano dall’Italia, e lo faccio scegliendo una notizia apparsa in realtà circa 12 giorni fa sul sito di un noto quotidiano inglese. L’ho scelta perché, poco prima di partire dall’Italia, la stampa aveva diffuso un dato secondo me drammatico: oltre il 16% dei giovani italiani soffre di disturbi mentali, complice ovviamente il periodo legato alla pandemia.
Cosa ci dice la notizia che proviene dalla perfida Albione? Che la natura ci cura.
Lì, in una remota contea posta a sud-ovest di Londra, una signora che nel luglio del 2020 aveva tentato il suicidio (era una ex-manager di alto livello) ha trovato un nuovo equilibrio mentale passeggiando in una riserva naturale incentrata su delle paludi.
La notizia meriterebbe da sola un notevole risalto, ma quello che vi è collegato è forse ancora più incredibile ai miei occhi: il sistema sanitario inglese investe ogni anno circa 5 milioni di sterline (cioè circa 6 milioni di euro) in progetti che salvaguardano la natura al fine di recuperare delle persone afflitte da malattie mentali. Per esempio, ci sono fisioterapisti che organizzano camminate guidate di mezz’ora come terapia per soggetti con problemi del genere.
Il concetto (e la finalità) è di andare oltre i tradizionali strumenti di cura. Le chiamano “cure verdi sociali”. E pare proprio che funzionino. Confermando ciò che uno studio condotto nel 2019 aveva già evidenziato: due ore la settimana di contatto con la natura migliorano in mondo significativo l’umore e lo stato di salute generale degli individui.
Ora, io non sono né uno psicologo né un fisioterapista, ma leggendo esperienze del genere mi e vi chiedo: come mai non ne sviluppiamo di simili anche dalle nostre parti? Forse che da noi la solitudine post – Covid è un problema minore? Non credo. Ritengo invece che siamo ancora troppo abituati a porci dei limiti culturali e a non superarne altri, soprattutto di tipo burocratico.
Spero che chi è chiamato a prendere delle decisioni in merito rifletta bene su queste parole. E buona settimana.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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