Dal 16 al 18 settembre si riuniscono i grandi della Terra mentre crescono le risorse per il biologico toscano. Ma non mancano le voci critiche.
Redazione
FIRENZE – Proprio mentre Firenze si appresta a diventare la capitale mondiale dell’agricoltura ospitando il G20 e i ministri di settore dei 20 “grandi” Paesi del pianeta dal 16 al 18 settembre, arrivano buone notizie dalla Regione: le risorse a favore dell’agricoltura biologica in Toscana passeranno da 20 milioni a oltre 100 milioni di euro. La giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessora all’Agroalimentare Stefania Saccardi, ha integrato il bando della misura 11 del Piano di Sviluppo Rurale per l’introduzione e mantenimento dell’agricoltura biologica attivando i fondi del periodo transitorio 2021-2022, nonché sul bando della misura 13 per le indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, aggiungendo altri 7,9 milioni di euro.
L’agricoltura biologica rappresenta in Toscana già oltre il 32 per cento della superficie agricola utilizzata con oltre 150 mila ettari, in gran parte seminativi, ma anche oliveti, vigneti e frutteti. Le nuove risorse consentirebbero di sostenere tutte le 5.800 aziende che hanno già risposto al bando della misura 11 (agricoltura biologica) e le oltre 10.000 che hanno presentato domanda sulla misura 13, alle quali si aggiungono le oltre 4.000 aziende delle aree montane. Il pagamento dei premi è previsto a partire dal novembre di quest’anno.
Non mancano però le critiche verso il G20, l’Open Forum dei ministri e le riunioni istituzionali sull’agricoltura sostenibile. In contrapposizione all’appuntamento si pone l’associazione Apuane Libere che si sta preparando a organizzare una Marcia per la terra per portare all’attenzione dell’opinione pubblica i danni ambientali ed ecologici delle Alpi Apuane e quelli riconducibili alle forme di produzione agricola globalizzata: “I contadini del movimento Genuino Clandestino sostengono la resistenza contadina praticando un’agricoltura agroecologica rivolta al soddisfacimento dei bisogni alimentari delle comunità locali e non gettano certamente fumo negli occhi parlando di agri marmiferi e pettinate a monti che non ricresceranno mai più”.
“Anche i contadini di Mondeggi Bene Comune sanno bene che delocalizzare in agricoltura significa non poter più essere contadini ma diventare forzatamente imprenditori che non producono più cibo per le comunità locali ma solo commodities per i mercati finanziari – continua l’associazione – per poi finire a specializzarsi, indebitarsi e diventare l’anello debole di una catena criminale che sfrutta, devasta, inquina, produce cibo spazzatura e sposta le produzioni dove più gli conviene”.
In nome della lotta comune a un sistema “che sta distruggendo le nostre esistenze, il nostro ambiente, la vita stessa di tutto il pianeta” Apuane Libere invita a ritrovarsi sabato 18 settembre alle ore 13 in piazza Poggi a Firenze per protestare contro il G20. Da lì partirà una camminata fino alle “terre senza padroni” di Mondeggi,
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