Per facilitare la transizione ecologica esistono già progetti ed esperienze positive: un libro appena uscito in Francia ce li racconta.
di Sandro Angiolini
Lo spunto di questa settimana mi arriva dalla consultazione del sito web di un famoso quotidiano spagnolo (El Pais), ma è riferito in realtà a un libro apparso recentemente in Francia e non ancora disponibile in Italiano. Il suo titolo è, appunto, “Cambiare il mondo in due ore”, di Pierre Chevelle: troppo pretenzioso o utopistico? Forse. Ma le brevi descrizioni di varie iniziative/progetti ivi contenuti e proposti sono comunque assai stimolanti.
Vediamone alcune:
“Sparknews”: cominciamo con una proposta nel campo della comunicazione. Per cambiare il mondo facilitando la transizione ecologica cominciamo a cambiare il modo in cui parliamo di certi argomenti. Per esempio evidenziando maggiormente le tante esperienze positive di successo che si stanno realizzando attorno a noi sul fronte ambientale, e non solo le notizie di disastri e di altre grane. Questo dovrebbe ispirare le persone a impegnarsi di più;
“Disco-zuppa” (lo so, è terribile…): è una piattaforma internazionale che promuove l’organizzazione di eventi finalizzati a riappropriarsi di spazi pubblici sotto-utilizzati e a recuperare scarti alimentari. In maniera in parte simile alla precedente proposta, anche questa cerca di facilitare la creazione di masse critiche per la realizzazione di eventi concreti e di impatto;
“Sentinelle”: questa è una rete creata in Francia nel 2013, dove malati di cancro (o loro familiari) si offrono volontari per testare nuove soluzioni mediche alle loro malattie cercando di accelerare così la scoperta di rimedi e terapie efficaci. Ha già raccolto oltre 35.000 aderenti;
“Euforia”: si tratta di una rete con base a Ginevra, fondata da giovani per i giovani. Promuove la costituzione e la formazione (in senso culturale) di piccoli gruppi affinché siano attivi localmente nella risoluzione di problemi che riguardano le fasce giovanili (e non solo). Finora è attiva in 20 Paesi e tre continenti;
“Biglietto per il Cambiamento”: in questo caso l’ambizione è di rappresentare una “scuola” di nuova generazione per chi vuole essere attore del cambiamento sociale ed ecologico. Sinora ha coinvolto oltre 105.000 persone, distribuite in ogni parte del mondo.
Tutto qui? Beh, onestamente non mi sembra poco. Al di là della loro effettiva possibilità di replica nel contesto italiano o toscano, queste iniziative secondo me sollevano una grande domanda: siamo sicuri di fare abbastanza, come individui e come associazioni di volontariato, per usare bene le forze di cui già disponiamo al fine di realizzare un cambiamento sostenibile? La mia impressione è che troppo spesso queste energie non trovano sufficienti momenti di aggregazione produttiva e rimangono sostanzialmente disperse. A voi ogni altra ulteriore riflessione.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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