Un solo gatto domestico ‘produce’ oltre 200 kg all’anno di rifiuto non riciclabile. La capitale italiana della Strategia Rifiuti Zero corre ai ripari.
di Iacopo Ricci
CAPANNORI (Lu) – Il nostro adorato micione è un gran produttore di rifiuti non riciclabili, e non per colpa sua. Un solo gatto domestico infatti produce oltre 200 kg di rifiuto secco in un anno, costituito quasi esclusivamente dalla lettiera minerale non riciclabile; un dato impressionante se si considera che ogni italiano produce in media 500 Kg di rifiuti annui tra residuo e riciclabili.
A Capannori, capitale italiana della Strategia Rifiuti Zero, hanno fatto due conti scoprendo che i circa 1.200 gatti domestici che vivono nel Comune sono la causa indiretta di oltre 250 tonnellate all’anno di rifiuto secco non riciclabile che finisce negli inceneritori. Non va bene. Ecco partire allora una nuova campagna per abbattere la produzione di rifiuti, il cui “target” stavolta non sono gli abitanti bensì i loro gatti. Si chiama “Gatti sostenibili – Impronte ecologiche leggere”, ideata da Ascit, il gestore dei servizi ambientali e adottata dal Comune. Partirà a ottobre. Obiettivo, sensibilizzare i proprietari di gatti e creare consapevolezza sugli impatti ambientali legati alla cura degli animali domestici, argomento di cui si parla troppo poco.
“Il progetto – spiega l’assessore all’Ambiente Giordano Del Chiaro – prevede in questa fase iniziale una campagna di informazione e di supporto al cittadino sull’uso e la scelta di prodotti più sostenibili per animali, come le lettiere compostabili e biodegradabili, soprattutto attraverso il coinvolgimento dei veterinari e delle associazioni per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela degli animali”.
Nei prossimi mesi i proprietari di gatti domestici potranno provare questi prodotti ritirando gratuitamente una lettiera vegetale compostabile e biodegradabile nei punti vendita aderenti.
“Terminata la campagna – prosegue Del Chiaro – valuteremo i risultati e decideremo con i cittadini, i veterinari e le associazioni come continuare a sostenere il progetto, cercando di alleviare più possibile il costo di acquisto delle lettiere compostabili per i cittadini”.
Ma c’è anche un altro aspetto da considerare tra i costi ambientali delle lettiere minerali: “Il loro peso elevato incide molto nelle fasi di estrazione e trasporto – spiega il presidente di Ascit Alessio Ciacci – E la maggior parte delle lettiere minerali presenti nel mercato locale sono prodotte in Spagna e trasportate in Italia su camion”.
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