Sono almeno 179 quelle censite da inizio estate a oggi. E in Toscana le mamme tartaruga prediligono la costa livornese e la Maremma.
È record di nidificazioni per la Caretta caretta in Italia: sono almeno 179 quelle censite dall’inizio dell’estate a oggi. Mai così tante, mai così a nord nel Mediterraneo: da Lampedusa fino a Venezia, passando per la Toscana, le tartarughe marine continuano a “conquistare” sempre più litorali e attenzione.
A censire i nidi di Caretta caretta da un capo all’altro della Penisola sono i vigilanti attivi sulle spiagge italiane – in prima linea, tra loro, i Tartawatchers di Legambiente. Il primato regionale, secondo i dati aggiornati settimanalmente sul portale tartapedia.it, spetta alla Calabria con 61 nidi, seguita da Campania e Sicilia (43), Puglia (11), Lazio (8), Sardegna e Toscana (5), Basilicata (2) e Veneto (1). Il Cilento, in particolare, si conferma una delle aree preferite da mamma tartaruga: il litorale a sud della provincia di Salerno è diventato infatti la nursery prediletta con 27 nidi censiti da Castellabate a Centola-Palinuro e il numero maggiore (8 nidi) registrato ad Ascea.
Dove sono i nidi della Toscana
Al momento sono 5 le nidificazioni accertate in Toscana. Nell’ordine: 2 nidi a Castiglione della Pescaia (GR), 2 a Rosignano Marittimo e Castiglioncello (LI), 1 nido a Marina di Grosseto (GR).
La prima deposizione di Caretta caretta di quest’anno è avvenuta a fine giugno su una spiaggia di Castiglione della Pescaia. L’ha scoperta Davide Petri, presidente dell’associazione tartAmare, durante la quotidiana passeggiata di monitoraggio a bordo della sua Fat Bike. L’area è stata messa in sicurezza, in attesa della schiusa prevista all’incirca per la notte di San Lorenzo. Lo stesso è accaduto pochi giorni dopo, sempre a Castiglione della Pescaia.
A Rosignano Marittimo invece la traccia è stata trovata a inizio luglio da alcuni turisti che l’hanno segnalata allo staff dell’associazione tartAmare.
Più travagliata la deposizione sulla spiaggia di Santa Lucia a Castiglioncello (20 luglio) con l’arenile sondato per ben sette volte in quattro notti da mamma tartaruga che alla fine ha deciso di deporre comunque, nonostante la conformazione del posto non sia delle più felici. E infatti gli operatori di “tartAmare”, che hanno trovato la traccia, hanno deciso di spostare le uova in una spiaggia più sicura, al riparo dalle possibili mareggiate dei prossimi mesi.
Pochi giorni dopo, in uno stabilimento di Marina di Grosseto, la tartaruga ha deposto le uova in mezzo alla prima fila di ombrelloni. Anche questa volta gli operatori di tartAmare hanno dovuto traslocare il nido in un punto più alto della spiaggia al riparo dalle onde.
Lidi amici delle tartarughe
Crescono i nidi e crescono anche le adesioni degli stabilimenti balneari alla nuova iniziativa di Legambiente “Lidi amici delle tartarughe marine”: sono oltre 500, dalla Maremma toscana al Salento, dal litorale di Jesolo a quello di Ostia, gli stabilimenti su cui sventola la bandiera che ne riconosce l’impegno nell’adozione di regole “tartafriendly” – come la pulizia manuale delle spiagge o la riduzione dell’inquinamento acustico e luminoso nelle ore notturne –, nella distribuzione di materiali informativi a bagnanti e turisti e nella collaborazione con i centri di salvataggio e recupero delle tartarughe marine. Diverse le aree dove potere imbattersi nei “Lidi amici”, in Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia, Sardegna, Basilicata e Veneto.
Fonte: Legambiente
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