Sono 61 gli animali sottratti a un canile abusivo per maltrattamenti. Ma il piccolo Comune di Molazzana non è in grado di mantenerli.
Redazione
FIRENZE – In questi giorni li stanno curando al Parco degli animali di Ugnano. Quando si saranno rimessi in forze sarà possibile adottarli e la struttura, a ruota, ne potrà accogliere degli altri.
Il Comune di Firenze è stato il primo a rispondere all’appello di Anci Toscana ed ha accolto i primi 8 dei 61 cani sottratti a un canile privato perché oggetto di maltrattamenti e quindi affidati al sindaco di Molazzana, come vuole la legge. Ma il mantenimento degli animali ha rischiato di mandare in dissesto finanziario il piccolissimo Comune della Garfagnana.
La vicenda ha risvolti assurdi e merita di essere raccontata. Il canile abusivo, nei pressi di un ex capannone, nel maggio scorso è stato chiuso e sequestrato da Asl e Carabinieri; è scattata un’inchiesta penale e gli animali, visto che il proprietario del canile è nullatenente, sono stati di fatto affidati al Comune.
Il sindaco si è subito attivato per trovare una sistemazione in altri canili ma da tutti ha avuto la stessa richiesta: circa 120 mila euro l’anno per il mantenimento dei cani, impossibili da trovare nel bilancio di un Comune di mille abitanti. Purtroppo però, anche secondo la giurisprudenza, non ci sono altre soluzioni: i cani sono del Comune.
Da qui il grido di aiuto del sindaco di Molazzana Andrea Talani, a cui è seguita una lettera a tutti i capoluoghi del direttore di Anci Toscana Simone Gheri, con l’invito ad accogliere almeno 3 o 4 cani ciascuno, seguita da analogo appello del presidente Matteo Biffoni rivolto, questa volta, non solo ai capoluoghi ma a tutti i Comuni toscani.
Firenze ha già risposto positivamente ma la strada è ancora lunga.
“Nei giorni scorsi – ha detto l’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re – abbiamo raccolto l’appello di Anci Toscana e del sindaco di Molazzana, un piccolo comune della Garfagnana, accogliendo al Parco degli Animali i primi 8 cani dei 61 sottratti a un canile privato e quindi affidati al sindaco. Li stiamo curando, dopodiché sarà possibile adottarli e il Parco potrà a ruota prendere anche gli altri. Hanno tutti tra i 6 e i 10 mesi e cercano un padrone”.
L’appello naturalmente è rivolto anche al buon cuore dei cittadini perché adottino questi sfortunati cani, prime e indifese vittime di una situazione che una volta di più mette in luce contraddizioni anche normative per risolvere problemi come questi.
Aggiungi un commento