Dal 14 al 16 maggio ritorna ‘Spiagge e Fondali puliti’. Secondo il dossier “Beach Litter 2021” ogni 100 metri di arenile ci sono 783 rifiuti.
Redazione
Quanti rifiuti si trovano sulle spiagge italiane? Ancora troppi. I nuovi dati forniti dall’indagine “Beach Litter 2021” di Legambiente parlano chiaro e fotografano una situazione di inciviltà senza distinzioni fra Nord, Centro e Sud.
Ed è poco lusinghiero anche lo scatto sulla Toscana. Su un campione di 2.100 metri quadri di spiaggia, quella di Cecina in provincia di Livorno, è stato trovato di tutto: pezzi di polistirolo, pezzi di plastica, mozziconi, cotton fioc di plastica, tappi e coperchi, oggetti e frammenti di plastica espansa, bottiglie e contenitori per bevande, pacchetti di patatine e dolci. Con la plastica che rappresenta il 90,6% del totale dei rifiuti.
Non va meglio se si guarda al dato nazionale. Nelle 47 spiagge monitorate la media è spaventosa: 783 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (l’84% plastica). Mentre più di due spiagge su tre sono invase anche da guanti usa e getta, mascherine e altri oggetti legati all’emergenza sanitaria. Viene da piangere se si considera che il target di riferimento stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale è 20 rifiuti ogni 100 metri lineari di costa.
Ma guai a perdersi d’animo. In questo weekend dal 14 al 16 maggio Legambiente rilancia l’iniziativa di volontariato ambientale Spiagge e Fondali puliti (saltata nel 2020 causa lockdown). Sono oltre 60 gli eventi in programma in 15 regioni italiane. E in questo fine settimana dedicato al mare e alle spiagge in prima linea ci sarà anche Piero Pelù che con il suo Clean Beach Tour farà tappa proprio in Toscana, a Marina di Alberese (la spiaggia è rimasta top secret fino all’ultimo per evitare assembramenti).
“L’inquinamento da plastica in mare e sulle spiagge – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – resta, insieme all’emergenza climatica, l’altra grande questione ambientale e mondiale da affrontare con interventi e politiche mirate tenendo alta l’attenzione sul tema”. Quasi la metà dei rifiuti spiaggiati sono proprio i prodotti al centro della direttiva europea sulla plastica monouso, ossia prodotti usa e getta. “Per questo chiediamo che l’Italia emani entro il 3 luglio 2021 il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea pensata per bandire e ridurre la produzione e commercializzazione di alcuni prodotti di plastica monouso su tutto il territorio nazionale. Non ripetiamo lo stesso errore fatto con l’ennesima proroga della plastic tax”.
“L’indagine Beach Litter – aggiunge Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – rappresenta una delle più grandi esperienze di citizen science a livello internazionale. Il problema del marine litter nei prossimi anni dovrà vedere un Mediterraneo sempre più unito mettendo in campo anche una politica unitaria contro i rifiuti in mare”.
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