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Greenwashing, la Commissione europea prova a certificare le aziende

Greenwashing, la Commissione europea prova a certificare le aziende

Contro l’ambientalismo di facciata due nuovi strumenti ideati per aiutare le imprese a comunicare correttamente il proprio impatto ambientale.

 

PISA – Il termine greenwashing indica la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche orientata a dare un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale per distogliere l’attenzione dagli effetti negativi per l’ambiente delle loro attività e prodotti. In pratica si tratta di ecologismo o di ambientalismo di facciata. Ecco che adesso la Commissione europea prova a certificare l’affidabilità dei green claim, le affermazioni sul minore impatto ambientale di prodotti o servizi, attraverso due nuovi strumenti ideati per affiancare le imprese nella misurazione, valutazione e corretta comunicazione del loro impatto: il PEFStarter e il Life Cycle Communication Tool.

I due strumenti sono stati sviluppati all’interno del progetto Life Effige a cui partecipano Enea, Scuola Superiore Sant’Anna, Assofond per la filiera delle fonderie, FederlegnoArredo per quella del legno-arredo, Consorzio Agrituristico Mantovano per l’agroalimentare e Camst per la ristorazione. Il metodo PEF è già stato sperimentato da alcune aziende che hanno misurato l’impatto ambientale di loro prodotti, mettendo a punto poi azioni migliorative dei risultati e una corretta comunicazione.

Accessibile in maniera gratuita all’indirizzo pefstarter.enea.it, il tool è disponibile in italiano e in inglese e illustra il concetto di politiche ambientali d’impresa, le opportunità del metodo PEF per le imprese e i passaggi principali per sviluppare uno studio PEF. Nel complesso offre un percorso informativo personalizzato, al termine del quale viene prodotto un report riassuntivo scaricabile, oltre ad altri approfondimenti e informazioni.

Il Life Cycle Communication Tool, sviluppato dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, consente di tradurre i risultati forniti dagli indicatori (ideazione, produzione, uso e smaltimento) con i quali si calcola l’impronta ambientale di un prodotto nel suo intero ciclo di vita in un linguaggio comprensibile anche dai non addetti ai lavori. Ad esempio, un determinato quantitativo di emissioni di gas serra evitati si potrà tradurre in numero di “viaggi in bus Milano-Roma risparmiati”, con relativa documentazione a supporto. Lo strumento è scaricabile al sito del progetto Life Effige nella sezione Strumenti.

Riteniamo che nel contesto attuale di Green Deal europeo l’interesse da parte delle imprese verso il miglioramento e la comunicazione ambientali dei propri prodotti sia destinato a consolidarsi e speriamo che gli strumenti sviluppati possano aiutare un numero crescente di imprese a intraprendere questo cammino”, conclude Patrizia Buttol, ricercatrice del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi produttivi e Territoriali di Enea.

Fonte: Scuola Superiore Sant’Anna

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