Lettera aperta del Biodistretto del Monte Amiata a Stefania Saccardi: “La politica dia un segnale forte affinché non crolli l’intero settore agricolo”.
Istituire un fondo di garanzia e un sistema di prestiti decennali a Tasso Zero, garantiti dalla Regione, che permetta alle aziende agricole più colpite dalla gelata dell’8 aprile di non chiudere, dato che i rimborsi erogati da Artea coprono solo una piccola percentuale dei danni e vengono liquidati con enorme ritardo. E’ quanto chiede il Biodistretto del Monte Amiata nella seguente lettera aperta all’assessore regionale all’Agroalimentare Stefania Saccardi.
Gentile assessore Stefania Saccardi,
nel ringraziarla per come sta prendendo a cuore questo suo nuovo incarico di direzione e coordinamento dell’intero comparto agricolo e forestale della nostra regione, le comunichiamo la massima preoccupazione per le conseguenze della gelata dell’8 aprile che ha trovato i nostri vigneti in piena ripresa vegetativa e la fioritura dei fruttiferi ovunque compromessa, gli ortaggi già seminati o trapiantati da rimettere in campo, i cereali in fase di levata di cui non conosciamo ancora le reazioni possibili, gli ulivi per i quali non si possono escludere danni alla nuova vegetazione, che risponderà riducendo la fornitura di quest’anno, compromettendo anche il raccolto di olive e la produzione di olio.
Abbiamo notato che Artea ha tempestivamente attivato una “Apertura delle segnalazioni per l’evento ‘Gelate’ che ha interessato l’intero territorio regionale” e abbiamo chiesto a tutti gli agricoltori danneggiati di presentare nel sistema informativo Artea, entro questo mese, le segnalazioni dei danni subiti.
Ma non possiamo nascondere che i rimborsi che vengono riconosciuti riguardano sempre una piccola percentuale dei danni (5-10%), spesso richiedono l’intervento e quindi il pagamento di tecnici per quantificare e relazionare l’entità del danno e soprattutto che vengono erogati con un ritardo incredibile (ad esempio mancano all’appello ancora il rimborso per i danni da siccità del 2013 e del 2017). Le stesse aziende vitivinicole che usufruiscono di ordinarie assicurazioni non potranno certo recuperare il mancato reddito che prodotti eccellenti, sopratutto Bio, riescono a spuntare sul mercato.
Una proposta interessante che è venuta da alcuni agricoltori del Biodistretto del Montalbano riguarda la possibilità di agevolare da parte della Regione l’accesso al credito consentendo prestiti decennali a tasso Zero che permettano, alle aziende più colpite, almeno di non chiudere.
Sappiamo che Vi attiverete con tutte le vostre capacità e che valuterete la stessa proposta che Altragricoltura Bio e Liberi Agricoltori vi faranno in relazione alla necessità di disporre di un fondo di garanzia.
Noi, oltre alle difficoltà che incontriamo con la chiusura degli agriturismi, il ritardo dei finanziamenti del Piano di Sviluppo Rurale e la dilazione, mai congrua, delle integrazioni di reddito inerenti la PAC e il Bio (percepite queste ultime solo dalla metà delle aziende che fanno agricoltura biologica) siamo sempre armati di grande forza e volontà per non abbandonare il lavoro che ci ha sempre motivato, la cultura e le colture che salvaguardiamo, al fine di produrre in Toscana il miglior cibo possibile, ma abbiamo bisogno di un segnale forte, che la politica difficilmente riesce a dare e che invece le circostanze richiedono.
Fidiamo in Lei Stefania Saccardi, e nello staff che la supporta, per avere questa volta risposte capaci di limitare il danno, la beffa e lo scoraggiamento, convinti che se si riusciranno a creare le sinergie indispensabili per non far crollare l’intero settore agricolo non solo ne usciremo vincenti, ma riusciremo anche a indicare politiche esemplari condivise dal basso.
Un cordiale saluto
Mario Apicella
portavoce del Biodistretto del Monte Amiata
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