“La massiccia presenza di impianti di illuminazione rende impossibile la visione del cielo e costituisce un problema anche per flora e fauna”.
SIENA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena e dell’Unione Astrofili Senesi che denunciano il mancato rispetto delle normative in vigore, spesso disattese dalle stesse amministrazioni pubbliche.
Come ogni anno si è svolta il 27 marzo scorso a livello mondiale l’iniziativa L’ora della Terra, una bella occasione per invitare i cittadini e le istituzioni pubbliche e private a riflettere su temi come risparmio energetico, impatto ambientale e salvaguardia della natura in senso lato. Anche il cielo fa parte del patrimonio naturale a rischio estinzione: la sua conservazione e valorizzazione restano un’immensa risorsa culturale e scientifica a disposizione delle presenti e future generazioni, non solo rilevante per astronomi professionisti o amatori, ma esperienza essenziale per chiunque, adulto o bambino vi rivolga uno sguardo curioso.
Il cielo stellato è inoltre patrimonio dell’Unesco già dal 2006, al pari di molti centri storici e altre bellezze storiche, culturali e naturalistiche. La sempre più massiccia presenza di impianti di illuminazione pubblica e privata sul territorio, spesso usati in modo anomalo ed eccessivo, contribuisce in maniera cospicua ed evitabile al fenomeno dell’inquinamento luminoso, rendendo di fatto impossibile la visione del cielo notturno a molti cittadini e provocando massicci sprechi energetici.
Si pensi che un Comune potrebbe in media risparmiare il 35% di energia elettrica adottando i criteri previsti dalle leggi presenti. Il problema è grave e in forte crescita, se si considera che circa i 2/3 della popolazione non sono più in grado di percepire neanche la Via Lattea. L’inquinamento luminoso, come dimostrato da vari studi scientifici, costituisce anche un grande problema per fauna e flora. In Toscana, come in altre regioni italiane, esistono già da oltre 20 anni delle normative che regolano la materia:
– Legge regionale 39/2005; Delibera regionale 1000 del 2007; PAER 2015 (Piano Ambientale ed Energetico Regionale); Delibera regionale 903 del 2020.
Nonostante alcuni progressi, tali normative restano in molti casi disattese anche dalle stesse amministrazioni pubbliche. A livello nazionale il Parlamento sta discutendo il varo di una legge generale sul problema. Da tempo le varie associazioni di astrofili hanno intrapreso un dialogo con le amministrazioni pubbliche a vari livelli, teso proprio a monitorare il fenomeno sul territorio e a individuare le migliori soluzioni. Ciononostante assistiamo spesso a impianti sovradimensionati e male orientati, che portano a un grande spreco energetico senza tuttavia contribuire a un miglioramento delle condizioni di visibilità e sicurezza.
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