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Capitozzati i tigli di Arcetri, Italia Nostra: “Ennesimo caso di imperizia e incuria”

Tigli_Arcetri-potatura
Foto Italia Nostra sezione di Firenze

L’associazione: “Uno scempio a ridosso della ripresa vegetativa. A un’istituzione come l’Università questi errori madornali non sono consentiti”.

 

di Iacopo Ricci

tigli_Arcetri_1FIRENZE – “Un esempio di paesaggio toscano di straordinaria bellezza” si legge sul sito dell’Università di Firenze nella pagina dedicata alla collina di Arcetri. Un luogo simbolico per lo sviluppo della scienza dove sono incastonati l’Osservatorio Astronomico, l’Istituto Galileo Galilei, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e altre prestigiose istituzione scientifiche.
In mezzo a un simile incanto, ben conservato nonostante il trascorrere dei secoli, è un pugno in un occhio il recente intervento di potatura dei filari di tigli che accompagnano la salita di Largo Enrico Fermi verso gli edifici del Dipartimento di Fisica e Astronomia. Una capitozzatura feroce che ha ridotto le chiome degli alberi a tristi moncherini.

“Arcetri è l’ennesima vetrina di Firenze il cui paesaggio vegetale periurbano e urbano è – ancora una volta – sottoposto a incuria gestionale, imperizia e disattenzione” va all’attacco la sezione fiorentina di Italia Nostra. Che si domanda quale sia stata la logica di quest’intervento e se i tigli che costeggiano i tornanti di Largo Enrico Fermi avessero veramente bisogno di una potatura straordinaria e così drastica, per usare un eufemismo.

“A un’istituzione scientifica qual è l’Università – incalza l’associazione – non possiamo consentire errori madornali di scempio estetico e di indebolimento fisiologico degli alberi, in un intervento di capitozzatura effettuato a ridosso della ripresa vegetativa. Presupposti, questi, che porteranno a potenziale fragilità strutturale e al deperimento fito-patologico”.

Ce n’è anche per l’amministrazione comunale che avrebbe avuto il dovere di controllare, anche se gli alberi in questione sono di competenza dell’Ateneo. “Non vorremmo che la noncuranza del Servizio Parchi, Giardini e Aree Verdi del Comune sia stata analoga a quella verso le capitozzature sui bagolari di Piazza Brunelleschi o le potature pesanti sui tigli del Passo all’Erta, quelli che costeggiano il Parco della Rimembranza a San Miniato al Monte”.

Eppure la legge parla chiaro. I Criteri Minimi Ambientali del Decreto Ministeriale n. 63 del 2020 raccomandano che gli “interventi di potatura devono essere svolti unicamente da personale competente, in periodi che non arrecano danni alla pianta e non creano disturbo all’avifauna nidificante ed effettuati solo nei casi strettamente necessari”.
A giudicare dagli effetti sui tigli di Arcetri, conclude Italia Nostra, sembra che si sia fatto di tutto per contravvenire alla norma.

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