Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Anniversari scomodi (il disastro di Fukushima) e il futuro dell’energia

incidente-fukushima esplosione

L’incidente nucleare di 10 anni fa dovrebbe averci insegnato alcune cose, per esempio che l’intelligenza umana e la tecnologia non sono onnipotenti.

 

di Sandro Angiolini

Nella settimana appena trascorsa si è celebrato l’anniversario dal terribile incidente alle quattro centrali nucleari di Fukushima in Giappone, avvenuto 10 anni fa, che ha condotto alla morte di circa 1.500 persone. “Tecnicamente” parlando non si è trattato di un malfunzionamento degli impianti per la produzione di energia ma di un danno causato da agenti esterni, come lo tsunami provocato dal terremoto che bloccò i sistemi di funzionamento delle centrali.
Questo anniversario si presta, secondo me, a una riflessione su diversi punti di una certa importanza per la gestione delle risorse ambientali e i modelli di produzione di energia:

– nonostante fosse stata annunciata, ormai 80 anni fa, come la soluzione dei problemi nella produzione di energia, quella nucleare rappresenta ad oggi poco meno del 10% dei nostri consumi totali; ed è sostanzialmente ferma, soprattutto perché i costi di costruzione delle centrali sono fortemente aumentati (senza contare quelli legati allo smaltimento delle scorie radioattive). Mentre quella proveniente da fonti rinnovabili supera ormai il 15% del totale e cresce ogni anno del 10% circa (devo dire che i dati al proposito sono contrastanti, probabilmente proprio perché vengono continuamente aggiornati). È perciò molto verosimile che da qui al 2050 la stragrande maggioranza dell’energia che consumeremo sarà prodotta da fonti alternative a quelle fossili;

è un’ottima notizia, ma potremmo fare di più per accelerare questa transizione, soprattutto nei settori del riscaldamento domestico e dei trasporti, dove gli impianti/mezzi basati su energia prodotta da fonti rinnovabili sono ancora poco diffusi. Bene quindi strumenti come gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici privati (per quelli pubblici invece dovrebbe essere obbligatorio costruirli e/o ristrutturarli in classe A) e gli aiuti per diffondere veicoli ad alimentazioni alternative a benzina/diesel. E bene anche che l’Italia si sia impegnata a chiudere/riconvertire le proprie centrali alimentate a carbone entro il 2025 (vediamo…);

– ma forse la riflessione più importante che l’incidente di Fukushima solleva è di tipo filosofico. Dall’Ottocento a oggi abbiamo vissuto alimentati da una retorica (o se volete da un mito) secondo la quale l’intelligenza umana è sempre in grado di studiare e produrre nuove tecnologie in grado di risolvere qualsiasi problema e di superare qualsiasi limite noi abbiamo di fronte. Salvo poi dover ammettere che le nostre capacità di previsione e di progettazione non sono così ottimali. Questo da un lato dovrebbe consigliarci maggiore umiltà e attenzione. Dall’altro dovrebbe consigliarci invece di investire maggiormente nelle alternative che già abbiamo e che sono sicure. Altrimenti continueremo a non imparare dagli errori commessi.

Sandro Angiolini

OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.