Le spiagge continuano a essere piene di rifiuti: su tre lidi monitorati da Legambiente in Toscana una media di 600 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Al primo posto la plastica.
Dal 23 al 28 maggio in tutta la Toscana i volontari hanno ripulito gli arenili dai rifiuti spiaggiati per ribadire, insieme a Legambiente, l’importanza di una maggiore tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino. Rifiuti di ogni forma, genere, dimensione e colore, frutto della cattiva gestione a monte e dell’abbandono consapevole, continuano a invadere le spiagge italiane e quelle del resto del Mediterraneo: buste, reti per la coltivazioni di mitili, tappi e scatole di latta, mozziconi di sigaretta, bottiglie e flaconi, cotton fioc; per non parlare di quelli che si trovano in mezzo al mare come le microplastiche o quelli che si depositano sul fondale; tutti mettono in serio pericolo la biodiversità.
I dati dell’indagine Beach Litter 2017, condotta da Legambiente nei mesi di aprile e maggio nell’ambito di Spiagge e Fondali Puliti – Clean Up The Med, confermano anche quest’anno una situazione critica: su 3 spiagge toscane, per un totale di 8400 metri quadri, sono stati trovati una media di 683 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia, per un totale di 2048 rifiuti totali. Le spiagge prese in esame sono quelle di Chiarone, nel comune di Capalbio (GR), Albinia nel comune di Orbetello (GR), la spiaggia della riserva naturale della Lecciona nel comune di Viareggio (LU). Quest’ultima è la terza con la maggiore percentuale di rifiuti in plastica (il 98%). I cotton fioc sono al secondo posto dei rifiuti più presenti e in particolare nella spiaggia di Chiarone rappresentano il 26 %. Questa spiaggia è, a livello nazionale, la seconda con la maggiore percentuale di cotton fioc.
Tra i rifiuti raccolti quest’anno la plastica si conferma al 1° posto (32,6%). Per quanto riguarda gli oggetti più trovati sulle 3 spiagge: al secondo posto ci sono cotton fioc/bastoncini (14,3%), al terzo posto svettano in classifica tappi e coperchi (11,2%), bottiglie e contenitori di plastica per bevande (5,8%) e ancora stoviglie usa getta (3,9%). Anche se di poco fuori top ten, una menzione speciale va riservata alla presenza di sacchetti di plastica, shopper e buste, che rappresentano l’undicesimo oggetto più frequente sulle spiagge italiane (il 2%).
Fonte: Legambiente Toscana
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