A Lucca semidistrutto da alcuni lavori l’habitat dove gli anfibi avevano scelto di riprodursi. Il WWF sta tentando di salvare le uova.
Redazione
LUCCA – La rana dalmatina è una rana rossa inserita fra le specie tutelate dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE. Una specie rara a rischio estinzione, il che significa che dove riesce ancora a vivere e riprodursi bisognerebbe evitare di disturbarla. Ma non sempre è così.
A Lucca nel febbraio 2020, durante un Sabato per l’ambiente organizzato dal WWF Alta Toscana con la collaborazione del Consorzio di bonifica Toscana nord, furono trovate inaspettatamente ben 75 ovature di Rana dalmatina deposte nelle pozzanghere create dal passaggio dei camion. Erano lungo una sterrata sotto l’argine maestro del Serchio, nel tratto fra Ponte S. Pietro e Cerasomma.
Si sarebbero dovute proteggere e invece “nonostante la segnalazione alle autorità competenti – dice il WWF – le pozze, benché situate lungo una sterrata non transitata, sono state spianate nell’ottobre successivo distruggendo siti riproduttivi di anfibi tutelati dalle norme europee. La richiesta di scavare dei siti alternativi a bordo strada non ha trovato alcun riscontro”.
Nonostante lo spianamento delle pozze quest’anno le rane dalmatine hanno tentato ugualmente di deporre le uova. La scarsa profondità delle buche ha determinato un calo delle deposizioni e soprattutto ha messo a rischio il loro sviluppo. Sabato scorso, sempre nell’ambito dell’iniziativa Sabato per l’ambiente, sono state trovate alcune ovature, in numero inferiore a quelle del 2020.
“Alcune erano ormai all’asciutto mentre altre erano in pericolo per il prosciugamento delle pozze – continua il WWF – Nel tentativo di salvare le uova queste sono state prelevate e traslocate nell’unica pozzanghera che conservava una sufficiente quantità di acqua, con la speranza che i girini che nasceranno riusciranno a metamorfosare”.
A questo punto l’associazione lancia un appello al Comune: “Si auspica che il Comune di Lucca, nell’ambito del parco fluviale, crei delle piccole pozze per la riproduzione di questi interessanti anfibi, la cui esistenza è messa a rischio dai cambiamenti climatici”.
Fonte: WWF Lucca
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