Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Un anno di Covid ci ha insegnato qualcosa (anche per l’ambiente)?

inquinamento-cambiamento-clima

Le emissioni nocive in atmosfera sono leggermente diminuite (-7%) ma la sostanza delle cose non è cambiata. 

 

di Sandro Angiolini

Nei giorni scorsi si è celebrata una ricorrenza triste: è passato un anno da quando il paziente n.1 di Covid-19 fu individuato in un ospedale del Nord Italia. Credo di non sbagliarmi nell’affermare che è stato un anno difficile per la stragrande maggioranza di noi (anche se non per tutti).

Non è stato molto meglio per l’ambiente. Anche se le emissioni nocive in atmosfera sono leggermente diminuite (-7%) e se per qualche periodo animali selvatici hanno ricominciato a curiosare più apertamente in spazi urbani, la sostanza delle cose non è cambiata: stiamo diminuendo il nostro patrimonio naturale, siamo indietro nella lotta al cambiamento climatico e i nostri mari continuano a riempirsi di plastica.

Ci sono indubbiamente alcune novità positive: la spesa per i prodotti biologici continua ad aumentare e ormai quasi tutti i Governi del mondo si stanno impegnando per promuovere un’economia più verde e sostenibile (affiancati da imprese private di ogni dimensione). Speriamo.
Voglio però evidenziare tre aspetti per me essenziali:

qualsiasi mossa/impegno (pubblico o privato che sia) verso la sostenibilità deve accompagnarsi a una revisione profonda dell’organizzazione del lavoro. La pandemia ha mostrato che si può in molti casi lavorare proficuamente da casa. Senza invocare il modello di un’economia rappresentata da tanti individui sempre piazzati tra le mura domestiche, perché nessuno (ripeto: nessuno) propone il passaggio a una settimana lavorativa di 4 giorni (es. 4 x 8 ore/giorno, oppure 4 x 9)? Accompagnata da soluzioni intermedie dove si sta in presenza 2-3 giorni/settimana e il resto a casa? Sarebbe una delle poche strade per ridurre il consumo di energia legato ai trasporti e combattere efficacemente la disoccupazione, ridistribuendo il carico di lavoro necessario;

devono ulteriormente cambiare i modelli di consumo. “Consumare meno, consumare meglio” è uno slogan che ancora non sento diffondere in giro, e ci stiamo assuefando pericolosamente a sistemi dove i beni vengono soprattutto portati a casa da corrieri (non sempre dotati di mezzi elettrici). Preoccuparsi di assicurare un maggiore equilibrio e di diffondere una maggiore consapevolezza nell’atto del consumo rimane una priorità per diminuirne gli impatti ambientali;

– il distanziamento sociale provocato dalla pandemia sta mettendo a durissima prova il mondo del volontariato che faceva dei momenti di incontro, confronto e partecipazione diretta la sua linfa. I Governi si sono giustamente preoccupati di sostenere le imprese, ma non c’è ristoro che tenga per supportare le attività del volontariato. Chi è chiamato a prendere decisioni ne tenga conto… Altrimenti avremo imparato davvero poco da questa emergenza.

Sandro Angiolini_piccola

OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.