Nel rapporto di Legambiente il giudizio complessivo è positivo ma anche in Toscana ci sono ancora troppi trasporti su gomma.
La Toscana è tra le regioni migliori per il servizio ferroviario. Un giudizio sostanzialmente positivo quello che emerge dal rapporto Pendolaria 2021 di Legambiente: “Lo stanziamento per il servizio è stato di 44,6 milioni con una percentuale sul bilancio regionale di 0,31%. In valore monetario, tra il 2009 e il 2018 sono stati investiti complessivamente oltre 493 milioni di euro per il sistema ferroviario (di cui 458 solo per i servizi aggiuntivi”.
Accanto alle luci rimangono delle zone d’ombra: “Da un lato troviamo una regione virtuosa con una certa continuità negli stanziamenti, innovazione del servizio e aumento quantitativo dell’offerta di linee. Dall’altro, permane il disagio per l’incuria di alcune stazioni abbandonate o per i cantieri infiniti nel nodo Alta Velocità di Firenze, dove ci si attarda su un progetto di sotto attraversamento che appare esoso e ogni giorno che passa sempre più insostenibile”.
Secondo il Cigno Verde toscano “l’offerta è aumentata soprattutto nella fascia alta, quella delle tratte ad Alta Velocità. Basti pensare che tra Firenze e Bologna l’offerta di treni, per quantità e velocità, non ha paragoni in Europa. I flussi di pendolari su treno sono in costante aumento in tutto il territorio regionale, arrivati a 240.000 al giorno sulle ferrovie toscane, mentre il totale dei pendolari della sola area fiorentina secondo Istat ammonta a circa 182.000. Interessante notare come tra le città in cui non sono presenti linee di metropolitana è Firenze a presentare i dati più alti superando i 108,2 milioni di passeggeri annui, dovuti anche al grande successo del nuovo sistema tramviario che ne conta da solo oltre 14 milioni al 2017 con una proiezione di oltre 20 milioni di utenti per il 2018 grazie all’apertura della seconda parte della linea T1 (verso Careggi)”.
Buone notizie per i pendolari anche per l’arrivo di treni nuovi: “In Toscana, grazie agli investimenti realizzati, sono già entrati in servizio 60 nuovi treni nel biennio 2016/2017 e grazie al rinnovo del contratto con Trenitalia (dal 2020 al 2035) gli investimenti per l’acquisto di nuovo materiale rotabile raggiungeranno 1,357 miliardi. La maggior parte dell’investimento riguarderà l’acquisto e la messa in servizio di 100 nuovi treni, il 90% dei quali entrerà in servizio entro il 2024”.
Strategico secondo Legambiente anche il raddoppio e l’elettrificazione di tutta la ferrovia centrale toscana, con eliminazione dei passaggi a livello, presente da anni nella pianificazione regionale, di cui sono già stati programmati il raddoppio/potenziamento e l’elettrificazione della linea Siena-Empoli. Pollice verso invece per la tratta ferroviaria che costeggia il Tirreno da Carrara a Grosseto con “tempi di percorrenza indegni di un Paese civile. Per recuperare questo gap in tempi brevi è necessario tornare ad avere i Frecciabianca diretti tra Grosseto, Livorno, Pisa e verso Firenze”.
Fonte: Legambiente
Aggiungi un commento