I giudici amministrativi regionali hanno dato ragione al Comune di Greve in Chianti respingendo in toto il ricorso della società Metaenergia Produzione.
GREVE IN CHIANTI (Fi) – La nuova centrale elettrica nel Chianti non si farà. Il Tribunale Amministrativo regionale della Toscana ha dato ragione al Comune di Greve. Pronunciandosi in forma definitiva nella sentenza emessa il 28 gennaio, il Tar non solo ha respinto in ogni sua parte il ricorso presentato dal gruppo Metaenergia Produzione Srl, al quale il Comune aveva negato l’introduzione di una variante urbanistica per la costruzione di una nuova centrale elettrica nell’area di Testi, ma ha condannato la società a sostenere le spese processuali e a corrispondere all’amministrazione grevigiana la somma complessiva di 5.000 euro.
Si è risolta così la lunga e complessa vicenda per la quale l’amministrazione comunale di Greve aveva ribadito in più occasioni, prima, durante e dopo il confronto pubblico con la cittadinanza, la propria assoluta contrarietà al progetto firmato dalla società per la costruzione di una centrale elettrica destinata alla produzione di gas naturale nell’area di Testi.
Tra l’altro con Metaenergia Produzione il Comune di Greve ha un contenzioso aperto. Riguarda opere per 2,9 milioni di euro che il gruppo avrebbe dovuto realizzare per la comunità come compensazione per l’impianto già esistente, una centrale Turbogas. Opere che invece non sono mai state realizzate.
La posizione espressa a maggioranza lo scorso luglio dal Consiglio comunale era stata l’ultima tappa istituzionale che sanciva il rifiuto alla richiesta della società di introdurre una variante al Piano attuativo ExPP3 Utoe Testi per la realizzazione e l’esercizio di una Centrale Termoelettrica, con motori endotermici a gas naturale della potenza complessiva di circa 148 MWt. In quell’occasione i consiglieri dell’opposizione avevano abbandonato l’aula al momento del voto.
Nelle motivazioni della sentenza il Tar ha riconosciuto, come si apprende da una nota del Comune, “l’adeguatezza degli atti presentati e motivati dall’amministrazione comunale con i necessari riferimenti agli aspetti urbanistici” e “la genuinità e la conformità alle norme del percorso partecipativo aperto alla cittadinanza sulla variante richiesta dalla controparte”. E a proposito della Giunta comunale è stata sottolineata “la legittima espressione del proprio parere contrario senza alcuna volontà di vanificare o ritardare l’iter del procedimento”.
“La sentenza del Tar che riconosce il corretto operato dell’amministrazione comunale non è la vittoria del sindaco, né quella della giunta comunale – commenta il sindaco Paolo Sottani– è l’affermazione di una posizione condivisa da un’intera comunità; cittadini uniti, attivi e responsabili che si sono mobilitati a difesa del Chianti, di ciò che esso storicamente rappresenta e dell’investimento che insieme, istituzioni, realtà economiche, tessuto sociale e culturale, intendiamo proiettare e costruire nel futuro”.
E sulla minaccia di danni a carico del Comune nell’ordine di svariati milioni di euro fatta da Metaenergia: “Non abbiamo mai abbandonato la convinzione che il soggetto cui è affidato il diretto governo del territorio è l’amministrazione comunale. E nessun’altra realtà. Siamo felici che il Tar ne abbia dato prova con la sentenza espressa a favore del Comune di Greve in Chianti”.
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