Dall’incontro tra Regione e FederBio sono emerse buone prospettive di sviluppo del biologico in Toscana grazie anche agli investimenti europei e regionali previsti.
L’agroalimentare biologico toscano gode di buona salute, con una superficie bio ad oggi di oltre 190.000 ettari pari a circa il 32% della SAU Toscana e 6.000 operatori in base ai dati ARTEA. Mettere in campo nuove iniziative per far crescere il settore è stato l’obiettivo dell’incontro di oggi tra Stefania Saccardi, vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Maria Grazia Mammuccini e Alberto Bencistà, rispettivamente presidenti delle federazioni del biologico nazionale e regionale.
Stefania Saccardi si è impegnata a proseguire nella strada intrapresa dalla Regione Toscana d’investire sul biologico, in linea con le direttive europee del Green Deal e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità. Nel corso del confronto Roberto Scalacci, direttore della divisione Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione, ha fornito altri numeri significativi: la Toscana dispone di una superficie agricola coltivata in biologico del 32%, decisamente maggiore rispetto alla media europea del 7,5%. A ciò si aggiunge un elevato numero di aziende biologiche e biodinamiche sostenuto da una produzione legislativa all’avanguardia come, per esempio, la legge sui Distretti biologici.
“Siamo molto soddisfatti dalle prospettive emerse – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – La Toscana potrà fare un ulteriore balzo in avanti grazie all’utilizzo dei fondi europei per il 2021-22 che saranno destinati al Piano di Sviluppo Rurale attualmente in vigore e alle scelte politiche regionali che, come ha anticipato l’assessore, destineranno al sistema biologico nuove risorse finanziarie per accogliere tutte le domande già presentate dagli agricoltori, in attesa della piena entrata in vigore della PAC dal 2023. Abbiamo dichiarato la nostra massima disponibilità a un costante confronto con la Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale e la piena collaborazione attraverso la partecipazione di FederBio Toscana agli organismi tecnici e di consultazione della Regione”.
“Sono state analizzate situazioni di particolare rilievo per l’intero settore biologico regionale: dal sistema dei controlli alla possibile realizzazione di filiere biologiche, soffermandosi su una migliore organizzazione dell’offerta, soprattutto in rapporto alla ristorazione collettiva e ai nuovi mercati. Si è parlato anche dello sviluppo di una logistica sostenibile e del rapporto con i centri di ricerca e le Università per mettere a punto tecniche innovative e programmi promozionali adeguati e specifici per le produzioni biologiche e biodinamiche della Regione”, ha aggiunto Alberto Bencistà, presidente di FederBio Toscana.
Fonte: FederBio
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